Nel corso dell’esistenza l’uomo si trova a dover fronteggiare svariate prove: momenti di valutazione delle proprie capacità, contesti che impongono una scelta, situazioni in cui si è chiamati a determinare se stessi esercitando il proprio libero arbitrio. La finzione cinematografica, nell’intento di raccontare l’uomo, assume questi punti di svolta come elementi centrali di diverse narrazioni. In questo saggio, Mario Dal Bello offre una panoramica sulla recente produzione di nove autori italiani, dandoci modo di vedere, con acutezza critica, come un tema così denso di significati possa essere declinato sulla scorta di sensibilità, punti di vista e scelte narrative profondamente diverse le une dalle altre.
Mario Dal Bello, laureato in Lettere, Filosofia e Teologia, già docente di Letteratura italiana nei licei in Italia e all’estero, è dal 1990 Responsabile del settore Arte e Spettacolo della rivista «Città Nuova». Scrive saggi e articoli su diverse riviste culturali, collabora a convegni internazionali e nazionali d’arte e di cinema, è membro della Commissione Nazionale Valutazione Film della Cei. È autore di Pasolini, Zeffirelli, Gibson: una storia dell’arte raccontata dal cinema (in Gesù e la macchina da presa di Dario E. Viganò, Lateran University Press, 2005) e di Primissimo piano. Incontri con registi, attrici e attori (Ente dello Spettacolo, 2006). Ha pubblicato per Effatà Editrice il volume Caravaggio. Percorsi di arte & cinema (2007).