Data di pubblicazione: Giugno 2011
Codice: 9788837225001
DISPONIBILE : NON AL MOMENTO
€ 11,00
Martin Heidegger era un credente? E' noto che fosse un pensatore di formazione cattolica, ma qui l'interrogativo, accostandosi al vissuto spirituale, investe la cosa stessa del suo pensare,: la domanda sull'essere. In una prospettiva che fa dell'ermeneutica l'insieme di etica, estetica e filosofia, queste dimensioni diventano espedienti della fattività della vita in quanto tale. Di qui l'intreccio tra fede e ragione, filosofia e teologia, riflessioni che hanno lasciato un solco nel pensiero teologico contemporaneo - da Bultmann a Rahner, Przywara, Bonhoeffer - e persino nella fisionomia di Heidegger come "anticattolico". La sua stessa ricerca di una "nudità radicale dell'essere" afferma e nega al contempo il rapporto con la trascendenza: se la povertà dell'esserci è la ragione del suo filosofare - e quesito comune alla fede - quella stessa nudità è una condanna a non lasciar balenare le ragioni della salvezza attesa invece dal cristiano. Nel dialogo tra Pierfrancesco staggi e un testimone d'eccezione quale Heinrich Heidegger, emerge, insieme ai ricordi di famiglia, un ritratto inedito di Martin Heidegger.
Heinrich Heidegger, sacerdote diocesano e nipote di Martin Heidegger, si è laureato in Filosofia e Teologia all'Università di Freiburg e Munchen. Vicino allo zio nell'ultima fase della sua vita, ne ha raccolto preziose testimonianze filosofiche e teologiche. Dal 1994 a Mebkirch cataloga materiali sulla biografia del filosofo.
Pierfrancesco Stagi svolge attività di ricerca presso le Università di Torino, Tubingen e Freigburg.
Martin Heidegger era un credente? E' noto che fosse un pensatore di formazione cattolica, ma qui l'interrogativo, accostandosi al vissuto spirituale, investe la cosa stessa del suo pensare,: la domanda sull'essere. In una prospettiva che fa dell'ermeneutica l'insieme di etica, estetica e filosofia, queste dimensioni diventano espedienti della fattività della vita in quanto tale. Di qui l'intreccio tra fede e ragione, filosofia e teologia, riflessioni che hanno lasciato un solco nel pensiero teologico contemporaneo - da Bultmann a Rahner, Przywara, Bonhoeffer - e persino nella fisionomia di Heidegger come "anticattolico". La sua stessa ricerca di una "nudità radicale dell'essere" afferma e nega al contempo il rapporto con la trascendenza: se la povertà dell'esserci è la ragione del suo filosofare - e quesito comune alla fede - quella stessa nudità è una condanna a non lasciar balenare le ragioni della salvezza attesa invece dal cristiano. Nel dialogo tra Pierfrancesco staggi e un testimone d'eccezione quale Heinrich Heidegger, emerge, insieme ai ricordi di famiglia, un ritratto inedito di Martin Heidegger.
Heinrich Heidegger, sacerdote diocesano e nipote di Martin Heidegger, si è laureato in Filosofia e Teologia all'Università di Freiburg e Munchen. Vicino allo zio nell'ultima fase della sua vita, ne ha raccolto preziose testimonianze filosofiche e teologiche. Dal 1994 a Mebkirch cataloga materiali sulla biografia del filosofo.
Pierfrancesco Stagi svolge attività di ricerca presso le Università di Torino, Tubingen e Freigburg.