Con questa raccolta di saggi teorico-clinici gli autori propongono di comprendere i bisogni nati nel campo delle psicoterapie di gruppo settoriali e specializzate in ambito psichiatrico, ospedaliero e associazionistico. Una serie di saggi teorico-clinici mette in evidenza come il lavoro del gruppo, soprattutto omogeneo, fa emergere le rappresentazioni sociali del singolo e del suo gruppo primario, favorendo il processo di oscillazione dagli stati mentali indistinti ai processi di individuazione. I gruppi a composizione omogenea (monosintomatici, monotematici o centrati sui ruoli degli operatori) sono maggiormente impegnati ad elaborare la parte indifferenziata e arcaica della mente, del legame mente-corpo e delle relazioni di gruppo. Inoltre essi attivano la base affettiva del gruppo stimolando i sentimenti di solidarieta e i processi di rispecchiamento e identificazione.
Il testo considera le teorie psicoanalitiche che più si sono occupate degli aspetti sociali e primitivi della mente, adatte ad ampliare nel gruppo l'ascolto e l'elaborazione e a dotare di senso le esperienze anche drammatiche che comportano le patologie cosiddette "alimentari". Sottolineando la necessità per l'analista di adattare il modello di cui dispone ai bisogni specifici della "posizione" anoressica, l'autrice presenta il gruppo come sistema capace di accogliere e dotare di coesione i pazienti affetti dalle moderne patologie legate alla fragilità psicosomatica e dell'identità.