Questo libro racconta in che modo fu condotta l'epurazione dei fascisti in Italia basandosi su una vasta documentazione inedita italiana e alleata. Ne risulta una dettagliata storia della transizione alla democrazia, un ritratto non oleografico della fondazione dello Stato e della società postfascista. Woller studia come ebbe luogo l'epurazione dei fascisti a partire dal 25 luglio, seguendo i diversi criteri adottati dal Regno del Sud, dal governo alleato, dalla resistenza durante la guerra, poi analizzando l'operato dell'Alto commissariato per l'epurazione e delle Corti d'assise straordinarie, nonché le giustizie sommarie del dopo-Liberazione, fino alla precoce chiusura del processo epurativo siglato dall'amnistia Togliatti. L'autore mostra come, contrariamente all'opinione comune, l'epurazione fu vasta, ma anche molto limitata nel tempo: i conti furono chiusi frettolosamente, e i fascisti riabilitati.
Hans Woller è ricercatore nell'Institut für Zeitgeschichte di Monaco. Con il Mulino ha pubblicato anche "Roma, 28 ottobre 1922. L'Europa e la sfida dei fascismi" (2001), "Italia e Germania 1945-2000" (a cura di, con G.E. Rusconi, 2005) e "Estraniazione strisciante tra Italia e Germania?" (a cura di, con G.E. Rusconi e T. Schlemmer, 2008).
Il passaggio dal fascismo alla democrazia non coinvolge solo la questione delle violenze perpetrate dai vincitori ai danni dei vinti. A questo aspetto s'intrecciano altri temi - la continuità dello stato tra Italia fascista e post-fascista, il mito della "resistenza tradita", la guerra civile - che fanno della resa dei conti con il fascismo un momento cruciale della storia italiana. Questo lavoro affronta il tema dell'epurazione nella sua globalità, avvalendosi di una vasta documentazione. Dimostra come l'epurazione dei fascisti avvenne in modo discontinuo a seconda delle fasi e delle zone e che essa fu vasta, ma anche molto limitata nel tempo. Impaziente di assolversi da un passato imbarazzante, l'Italia chiuse in fretta i conti con il fascismo.