Visionario e carismatico, "innamorato della religione", Huston Smith ci conduce all'incontro con le grandi religioni dell'uomo con l'impatto emotivo di chi sa abbracciarle tutte. Figlio di missionari in Cina e grande viaggiatore, ha intuito prima di chiunque altro il nostro essere "cittadini del mondo" e dunque l'urgenza di conquistare un angolo di visuale più ampio grazie all'ascolto delle religioni altrui. La lettura di questo libro rappresenta un viaggio nel tempo e nello spazio, accompagnati da proverbi cinesi, racconti indiani, aforismi giapponesi, versetti biblici, citazioni shakespeariane e potenti immagini metaforiche. Un vero e proprio pellegrinaggio dell'anima da cui scaturisce una visione globale della vita. Nato come serie televisiva americana, "Le religioni del mondo" è un libro che spiega perché le grandi religioni del mondo sono nate e perché, soprattutto, continuano a esistere.
L'impulso a conservare e venerare le parti del corpo dei santi defunti ha caratterizzato l'esperienza umana sin da quando Buddha perse il suo primo dentino e Giovanni Battista la propria testa. "La bottega delle reliquie" di Peter Manseau, con i suoi racconti su Gesù, Buddha, Maometto e una folla di altre anime sante, narra le storie nascoste di quei corpi che, nei secoli, hanno significato così tanto. Lungo questo viaggio incontriamo una californiana attirata in un convento di Gerusalemme dalla mano recisa di una suora, un esperto forense francese che gira per il metrò con la presunta costola di Giovanna d'Arco, due giovani fratelli siriani che imparano l'inglese nel cortile della moschea dove si conserva il pelo di barba di un profeta, scoprendo così molti particolari delle popolari e dubbie leggende sui santi defunti. Manseau ha scritto un libro toccante sulla vita, sulla molteplicità delle fedi e su come vita e fede si sostengano a vicenda. "La bottega delle reliquie" è un grande viaggio, che attraverso la profonda curiosità dell'autore e l'incontro con chi si prende cura dei morti, mette insieme un affresco delle religioni del mondo. Dietro un tono leggero e ironico emerge una profonda riflessione sull'indissolubile nesso tra dimensione spirituale e materiale: necessitiamo di simboli per sopravvivere e siamo noi stessi simboli.