Nel 1848 la rivoluzione cominciò a Palermo e si diffuse subito in tutta Europa. Folle enormi si radunarono in nome della democrazia e dell'indipendenza nazionale in un flusso inarrestabile che cancellò, in pochi mesi, l'ordine politico che reggeva il continente dalla sconfitta di Napoleone. Alcuni governanti si arresero subito, altri combatterono aspramente, ma ovunque si fecero strada nuovi politici, nuove convinzioni e nuove speranze, portando a cambiamenti significativi e duraturi che continuano a plasmare il nostro mondo: il ruolo delle donne nella società, la fine della schiavitù, il diritto al lavoro, l'indipendenza nazionale e l'emancipazione degli ebrei. Christopher Clark, il grande storico autore del bestseller mondiale "I sonnambuli", descrive il 1848 come la «camera di collisione al centro del XIX secolo». Frutto di una ricerca meticolosa, elegantemente scritto e ricco di descrizioni di figure carismatiche, questo libro offre una nuova interpretazione del 1848. Clark, infatti, evoca questo incredibile fermento di idee nuove, ma anche la serie sempre più spietata ed efficace di contrattacchi lanciati dagli antichi regimi. Nonostante la sconfitta, gli esuli diffusero le idee del 1848 in tutto il mondo e dalle macerie emerse un'Europa nuova e molto diversa.
In breve
Parigi, Milano, Venezia, Napoli, Palermo, Vienna, Praga, Budapest, Cracovia, Berlino: un continente è in bilico sull’orlo di un abisso. Il vento della rivoluzione travolge l’Europa.
Il 22 febbraio 1848 Parigi si sveglia sotto un cielo grigio e carico di pioggia. Le raffiche di vento portano per le strade una triste acquerugiola. Alle nove una folla di manifestanti – operai disoccupati, donne e bambini – si riunisce in place de la Madeleine, dalla quale deve prendere avvio la marcia di protesta. Tre giorni dopo, alle prime ore del mattino, la piazza esplode in un boato di giubilo: è stata proclamata la Repubblica! Parigi è la prima città a cadere sotto i colpi della rivoluzione. Con stupefacente rapidità, in tutte le capitali del continente, operai e borghesi rovesciano i vecchi regimi e si apprestano a dar vita a un nuovo sistema liberale. La marea sconvolge il sistema conservatore che, dopo la conclusione delle guerre napoleoniche, aveva mantenuto la pace ma represso le aspirazioni all’indipendenza nazionale e al governo costituzionale. Alta politica e diplomazia, processi di formazione statale e affermazione del costituzionalismo si affiancano alla tragedia umana della rivoluzione, della guerra e della miseria: il 1848 è allo stesso tempo un’esperienza esaltante e drammatica per migliaia di persone, che scoprono il gusto per la politica e conquistano diritti civili e spazi di autonomia fino ad allora esclusi. E non importa che tutto duri poco: è la generazione del 1848 a distruggere alla radice quel vecchio sistema ma sarà la gente del futuro a raccoglierne i frutti.
Indice
Prefazione - CAPITOLO PRIMO: Una selva di baionette - CAPITOLO SECONDO: Il crollo - CAPITOLO TERZO: La primavera dei popoli - CAPITOLO QUARTO: L’estate rossa - CAPITOLO QUINTO: L’autunno controrivoluzionario - CAPITOLO SESTO: 1849: l’estate di San Martino della rivoluzione - Conclusione - Note - Ringraziamenti - Indice analitico
Gli autori hanno adottato una diversa periodizzazione, fra le molte possibili per segnare il problematico termine a quo della storia contemporanea, e di partire dall'ondata rivoluzionaria del 1848 - evento senza dubbio epocale a livello europeo, e avvertito come tale anche dai contemporanei - per raccogliere in un unico volume l'intera materia che comunemente viene ricompresa in questa disciplina. Rispetto ad altre altrettanto legittime (come quelle che fanno riferimento alle grandi rivoluzioni di fine Settecento, al congresso di Vienna o all'unificazione tedesca), presenta alcuni indubbi vantaggi: consente di includere in un'unica e organica trattazione, problemi ed eventi imprescindibili per la comprensione del mondo contemporaneo.
Il libro ripercorre tutte le principali tappe della storia elettorale italiana: il primo allargamento del suffragio nel 1882, l'introduzione del suffragio universale maschile nel 1913, l'adozione della proporzionale nel 1919, gli esperimenti plebiscitari del fascismo, la costruzione di una democrazia proporzionalista nel secondo dopoguerra, la recente apertura di una nuova fase.