I saggi raccolti in questo volume costituiscono un contributo alla storia dell'averroismo. Di questa complessa tradizione filosofica, che trasmette e sviluppa l'opera di Averroè (1126-1198) all'interno del pensiero ebraico e latino, vengono qui esaminati alcuni momenti salienti, non più circoscritti al Medioevo, ma estesi a pensatori rinascimentali (Elia del Medigo, Agostino Nifo) e moderni (Uriel da Costa, Spinoza e Adriaan Koerbagh). Al tempo stesso, gli studi qui presentati aprono ulteriori orizzonti per indagare l'influenza dell'averroismo nella formazione del pensiero di Spinoza e del movimento libertino europeo. Prefazione di Filippo Mignini.
Il volume inaugurale della serie è dedicato al millennio di vita culturale compresa fra il 400 e il 1400. L'opzione forte dell'autrice è che le radici intellettuali dell'Occidente stanno nella cultura medievale e non nella tradizione giudaico-cristiana e nella tradizione classica. In una prima parte la Colish esamina la cultura latina cristiana basso-medievale e le culture volgari, e mette a raffronto le diverse culture dell'Europa occidentale, di Bisanzio e dell'Islam. Una seconda parte prende le mosse dalla rinascita del dodicesimo secolo per passare in rassegna la letteratura, la cultura religiosa, la filosofia, la teologia e l'influenza della scolastica su scienza, diritto, economia, politica.
La compenetrazione fra tecnica e scienza ha segnalato l'intera civiltà dell'Occidente. Nelle forme che ha assunto fra il Quattrocento e il Settecento, questo stretto rapporto era assente sia nella civiltà antica sia in quella medioevale. Le arti meccaniche vennero concepite, per due millenni, come necessarie al sapere, ma forme inferiori di conoscenza, immerse fra le cose materiali e sensibili, legate alla pratica e all'opera delle mani. Con chiarezza e con una capacità di sintesi, il libro affronta il problema del mutamento profondo delle ideologie che si accompagnò al nascere e al progressivo affermarsi di una moderna concezione del lavoro, della tecnica, dell'industria.
Nel libro si tratteggia una nuova immagine del mondo moderno, in cui gli scambi non sempre risultano governati dall'espansionismo dell'Europa. Vediamo come una progressiva integrazione globale origini dagli imperi centro-asiatici nel Medioevo e dal colonialismo europeo; da qui intrecci economico-commerciali, correnti migratorie, mutamenti biologici e ambientali, come pure la diffusione delle malattie e la disseminazione di piante e animali, fino all'irradiamento delle due grandi religioni universali del cristianesimo e dell'islam, e alla globalizzazione delle conoscenze.
Dedicato alla complessa dottrina giuridico-canonistica, questo manuale è frutto di una già considerevole esperienza didattica in materia. Si caratterizza per chiarezza ed esaustività. Al lettore vengono forniti elementi utili a tradurre in pratici strumenti operativi la normativa canonica vigente sui Processi, limitatamente alla parte prima e seconda del libro VII del Codice di Diritto Canonico (corrispondente ai cann. 1400-1670). Oltre al commento dei singoli canoni e alla rassegna delle opinioni della dottrina, numerosi esempi pratici aiutano a rendere concreti i concetti espressi. Un breve "formulario" in appendice al volume fornisce uno schema aggiornato dei principali atti processuali concernenti le cause per la dichiarazione di nullità matrimoniale. Completano l'ampia trattazione molteplici citazioni giurisprudenziali di ambito canonico e, ove compatibili, di ambito civilistico.
«Este cuarto volumen de mi serie de Retratos posee, al menos, una característica distintiva en relación a los otros tres libros ya publicados. El transcurso de tiempo comprendido en sus páginas no constituye un universo histórico completo».
«Lo que permite comprender el período que se extiende entre 1400 y 1600 como una unidad, es la fuerte conmoción a la que la cultura se ve sometida en su esfuerzo por quebrar los moldes heredados de otras épocas».
En continuidad con los tres libros anteriores, el autor hace desfilar por sus páginas a los personajes que marcaron una profunda huella en la Historia de la Civilización Occidental. En sus Retratos podemos descubrir las claves de otros tantos acontecimientos históricos.
Gerardo Vidal Guzmán, Doctor en Filosofía, es Profesor e Investigador de la Facultad de Humanidades de la Universidad Adolfo Ibáñez (Chile), y profesor de los cursos de Filosofía y Literatura Antigua en esa Facultad. Es autor también de Retratos de la Antigüedad Griega; Retratos de la Antigüedad Romana y la Primera Cristiandad y Retratos del Medioevo.
Originale studio sul cardinale Domenico Capranica (1400-1458), che offre a tutti gli studiosi ulteriori possibilita per approfondire la sua ricca personalita. Importante saggio sul cardinale Domenico Capranica (nato a Capranica nel 1400 e morto a Roma nel 1458) che contribuisce non solo a far conoscere la sua ricca personalita (fu vescovo di Fermo e grande riformista) ma anche a chiarire meglio l'ambiente ecclesiastico del '400 (la Roma di Martino V, di Eugenio IV e di Nicola V) con il suo bisogno di riforma.
Nonostante le differenze marginali, il Rinascimento resta, sul piano storico, un fenomeno globale di autentica realtà: la parola «Rinascita», menzionata fin dal Quattrocento, esprime tutto l'impeto dell'entusiasmo intellettuale a cui partecipano i contemporanei di questo avvenimento. Nell'agitata Europa agli inizi del secolo XV cominciano a delinearsi nuove e importanti svolte di carattere spirituale, politico e sociale. L'Italia più di ogni altro paese beneficia di una solida base storica: la coscienza di un grande passato, la sua «romanità», e ne trae quella feconda energia che anima il suo pensiero e la sua arte.
Le dieci sezioni tematiche propongono la genesi di quello che ancora oggi si definisce il "miracolo" del Rinascimento a Firenze, soprattutto attraverso capolavori di scultura: l'arte che per prima se ne è fatta interprete. L'esposizione si apre con una panoramica attorno alla riscoperta dell'Antico, con esempi illustri della "rinascita" fra Due e Trecento: opere di Nicola e Giovanni Pisano, Arnolfo, Giotto, Tino di Camaino e dei loro successori, in particolare di origine francese. L'"età nuova" giunge col nuovo secolo: con i due rilievi del Sacrificio di Isacco di Lorenzo Ghiberti e Filippo Brunelleschi per la Porta del Battistero e con il modello della Cupola brunelleschiana. La scultura pubblica monumentale, con i capolavori di Donatello e Ghiberti è la prima e più alta testimonianza della creazione di un nuovo stile. Fin dagli anni Venti del Quattrocento. Allo stesso tempo, Firenze vede concentrarsi la committenza artistica più prestigiosa, quasi sempre pubblica, nei luoghi di solidarietà e di preghiera. La mostra, che inizia con l'evocazione della cupola brunelleschiana, si chiude con quella della più illustre dimora privata del Rinascimento, attraverso il modello ligneo di Palazzo Strozzi.
Il volume racconta la storia delle principali città italiane e mostra come sono cambiate nel corso dei secoli la composizione sociale ed etnica della popolazione e le scelte residenziali dei vari gruppi. Basandosi su una vasta documentazione resa viva dalle storie familiari di dinastie imprenditoriali, antichi lignaggi e popolo minuto, gli autori intercettano i movimenti di popolazione "dentro e fuori le mura", dove le mura, ancorché abbattute, delimitano il centro storico della città antica. Un percorso nel quale il centro muta più volte di significato: da luogo ambito dalle élite aristocratico-borghesi a oggetto di politiche di sventramento di quartieri malsani e malabitati, sino alla sua recente riconquista da parte di un nuovo ceto colto e agiato, che recuperando e ristrutturando vecchie case popolari ha fatto della ricerca di uno stile di vita più autentico un segno di distinzione.
Aspetti centrali dello studio sono le modalità di trasmissione dei patrimoni agricoli da una generazione all'altra, le strategie demografìche messe in atto per garantire la sopravvivenza economica delle linee di discendenza, le condizioni di ascesa e di decadenza delle linee di discendenza, la validità di un sistema ereditario patrilineare fortemente esclusivo, a metà strada tra quello romano e quello germanico.