Eletto deputato nelle liste della DC nel 1976, Mario Segni si mostrò da subito profondamente contrario agli indirizzi dati da Aldo Moro al partito. Non era solo la strategia del "compromesso storico" a preoccupare il giovane deputato sardo, ma l'intera cultura politica democristiana che egli vedeva ancorata a principi inconciliabili con una razionalizzazione del sistema politico e, più in generale, con le sfide poste dalla società postindustriale. Per rispondere a tali sfide, sul finire del 1978 Segni promuoveva la nascita di una piccola ma combattiva corrente, «Proposta», che si sarebbe rivelata un vero e proprio laboratorio liberal per il nuovo decennio. Esauritasi quell'esperienza, scettico sulla capacità del sistema di autoriformarsi, Segni avrebbe avviato un movimento per la riforma elettorale maggioritaria che, tra il 1991 e il 1993, si sarebbe affermato per via referendaria.
La pubblicazione del seminario "La vie la mort", tenuto da Jacques Derrida tra il 1975 e il 1976, potrebbe segnare in maniera decisiva l'interpretazione dell'intera opera del filosofo franco-algerino. Derrida vi affronta la decostruzione dell'opposizione tra la vita e la morte quale matrice che orienta e struttura la tradizione del pensiero Occidentale in chiave metafisica. È infatti in questa prospettiva che si muove, fin dal titolo, in cui, tra "la vita" e "la morte", non vi è alcun segno di congiunzione, o di altra articolazione, che potrebbe implicitamente ratificare la distinzione e quindi l'opposizione tra due termini presupposti come di per sé autonomi e l'uno dall'altro indipendenti. Tuttavia, Derrida non si limita a decostruire la tradizione della cosiddetta «filosofia della vita», fino ad affrontare la questione del cosiddetto «biologismo» di Nietzsche, attraverso la lettura di Heidegger; in questo seminario, Derrida si confronta per la prima e unica volta con il discorso scientifico e in particolare con "La logica del vivente" (1970) di François Jacob.
Con questo volume si conclude la ricerca "Le culture del Socialismo italiano", promossa dalla Fondazione Giacomo Brodolini. Gli scritti in esso contenuti sono specificatamente dedicati al periodo di preparazione e di realizzazione dei governi organici di centro-sinistra e riguardano una fase cruciale nella vita del Psi, che vede il suo passaggio da "partito di classe" a partito di una "terza via", presto abbandonata, sotto l'incalzare di eventi che i socialisti non furono in grado di fronteggiare, presi nella morsa tra Dc e Pci. Una Dc arroccata a difesa dei privilegi consentiti dall'ampiezza della sua rappresentanza e dalla collocazione italiana nello schieramento internazionale; un Pci, maggioritario all'interno del mondo operaio e nel sindacato, non interessato a concedere aperture di credito ad una esperienza politica che lo escludeva. Del travaglio di quegli anni, la ricerca mette in evidenza alcuni momenti cruciali e in particolare lo svilupparsi, in risposta alle situazioni che verranno a determinarsi negli anni di svolgimento di quella esperienza politica, di orientamenti riformistici diversi dei quali Nenni, De Martino e Lombardi saranno i maggiori esponenti.
In una antologia personale, le più belle poesie di uno dei maggiori scrittori del XX secolo. Città che rivelano mille volti, ingannevoli, multiformi, cangianti, sempre uguali e diversi; i libri, la passione di una vita, riletti, che parlano, seducono, affascinano; i personaggi e le loro storie, gli orologi che segnano ore sempre diverse e uguali, gli specchi che riflettono e moltiplicano all'infinito una realtà sfuggente e indefinibile; i ricordi, i miti, la memoria...
Le «carte romane» di Enrico Bartoletti comprendono riflessioni, appunti, schemi di relazioni, sintesi degli incontri della Presidenza e del Consiglio permanente della CEI, resoconti di colloqui con Paolo VI.
Un materiale di grande interesse che consente di scoprire alcuni tratti della vita umana, cristiana ed ecclesiale di un vescovo, meritevoli di essere valorizzati nell’attuale stagione ecclesiale.
Sommario Presentazione (I. Castellani). Abbreviazioni e sigle. Introduzione (M. Faggioli). Nota del curatore (M. Brunini). Breve cronologia della vita di mons. Enrico Bartoletti (M. Brunini). I. Carte Romane 1972. II. Carte Romane 1973. III. Carte Romane 1974. IV. Carte Romane 1975. V. Carte Romane 1976. Appendice 1. Problematiche concordatarie. Appendice 2. Dal Diario dell’ambasciatore Pompei. Appendice 3. Documenti relativi alla Commissione Donna. Appendice 4. Lettera a mons. G. Benelli. Appendice 5. Riflessioni sull’Anno Santo. Appendice 6. Appunto sul progetto di Esortazione Apostolica Evangelii nuntiandi. Appendice 7. Omelie. Appendice 8. Appunti sulle posizioni di G. Andreotti e F. Piccoli. Appendice 9. Intervista a Bartoletti sul Giubileo da parte di L. Valente. Appendice 10. «In ascolto di Dio e di chi non ha voce». Intervento di mons. E. Bartoletti al Consiglio nazione dell’ACI il 24 ottobre 1975. Appendice 11. Intervista a Bartoletti sulla legalizzazione dell’aborto. Indice dei nomi.
Note sull'autore La biografia di monsignor Enrico Bartoletti (1916-1976) si può suddividere in quattro stagioni. La prima (1916-1939) coincide con il periodo della formazione tra le due guerre mondiali; la seconda (1941-1958) con il ministero presbiterale a Firenze; la terza (1958-1973) con il ministero episcopale a Lucca; la quarta (1972-1976) con il servizio a Roma in qualità di segretario della Conferenza Episcopale Italiana. Gli innumerevoli appunti raccolti in oltre quarant’anni definiscono il profilo di un uomo pubblico dall’intensa vita spirituale e con frequentazioni che comprendono Divo Barsotti, Ernesto Balducci, Davide Maria Turoldo, Lorenzo Milani e Arturo Paoli.
Note sul curatore Marcello Brunini, parroco a Viareggio, è direttore dell’Archivio storico della diocesi di Lucca, iscritto nella Memoria del mondo dell’Unesco. Di mons. Bartoletti ha curato anche In spe fortitudo. Diario spirituale (1933-1975) (22013).