Fin dal 1940 centinaia di capolavori dai musei di molte città italiane furono segretamente trasferiti nel Palazzo Ducale di Urbino, e in altre località, reputate sicure, dell'Italia centrale. Ma nel 1943 quei rifugi divennero ancora insicuri ed esposti a una nuova minaccia: la deportazione. Fu allora che lo stesso gruppetto di volenterosi, con pochi mezzi di fortuna, attuò il trasferimento di quel patrimonio nei ripari sicuri dei Musei Vaticani. Uno dei protagonisti fu Emilio Lavagnino, padre della scrittrice che in queste pagine ricostruisce l'avventura movendosi tra documenti e diari sperduti, mescolandovi i propri ricordi personali di figlia adolesecente, e le piccole avventure di una famiglia movimentata, come in un romanzo mémoire.
Il 9 settembre 1943 la corrazzata Roma, nave ammiraglia della Marina Militare italiana, venne affondata da aerei tedeschi mentre navigava nelle acque della Sardegna. Morirono 2 ammiragli, 86 ufficiali e 1.264 uomini d'equipaggio. L'autore di queste pagine, ufficiale della Roma, svela inquietanti retroscena politico-militari di quel tragico episodio. L'affondamento della Roma non fu solo un deliberato atto di vendetta dei tedeschi per il «tradimento italiano», ma la conseguenza di un piano per salvare la monarchia sabauda elaborato dallo Stato Maggiore della Marina e rimasto segreto per anni.
Il libro traccia le vicende umane di uno sconosciuto Cappellano Militare della Guardia di Finanza, Don Giuseppe Gabana, barbaramente assassinato a Trieste,nel marzo del 1944,da mani ignote.Don Gabana aveva lasciato la sua parrocchia,nella pacifica provincia bresciana,per seguire i soldati al fronte,all’indomani dello scoppio della guerra italo-etiopica.Terminato il conflitto, aveva deciso di rimanere fra i suoi soldati, e fu ammesso quindi fra i Cappellani in servizio permanente. Nel 1941, dopo aver assistito spiritualmente i militi della Guardia alla Frontiera,Don Giuseppe viene trasferito tra i Finanzieri.Tra le Fiamme Gialle di Trieste, egli si rende protagonista di un apostolato “senza confini”, sia nel tentativo di riappacificare le varie etnie, costrette a vivere nei territori dell’allora confine orientale italiano, sia nel tentativo di portare aiuto a quanti avessero bisogno:dai profughi istriani agli ebrei ricercati dai nazifascisti. Assassinato da esponenti del comunismo slavo, proprio a causa della sua azione apostolica,il Tenente Cappellano Don Giuseppe Gabana è stato insignito, lo scorso giugno 2008, dal Presidente Napolitano, della Medaglia d’Oro al Merito Civile “Alla Memoria”, su proposta dello stesso Tenente Gerardo Severino.
AUTORE Tenente della Guardia di Finanza,Gerardo Severinoè nato a Castellabate (Salerno) nel 1961.Arruolato nel Corpo nel 1981,vi ha percorso una brillante carriera operativa che, fra l’altro,lo ha visto impegnato anche presso il Tribunale di Palermo,alle dirette dipendenze del compianto Giudice Giovanni Falcone. Autore di libri,saggi e articoli di storia militare,il Tenente Severino è dal 2003 Direttore del Museo Storico della Guardia di Finanza. Per l’eccezionale contributo offerto al panorama culturale italiano,nel febbraio 2000 è stato insignito dal Presidente della Repubblica,Carlo Azeglio Ciampi,della Medaglia d’Argento dei Benemeriti della Scuola,della Cultura e dell’Arte.