Le Memorie della prepositura clarense di Stefano Antonio Morcelli sono la testimonianza di un cambiamento epocale, vissuto in prima persona da un uomo di fede e di grande cultura, che si era formato in quel crogiolo di esperienze intellettuali, artistiche, filosofiche, religiose che fu la Roma della metà del Settecento, nel fulgore dell'Antico regime maturo; cittadino della sopranazionale Repubblica dei dotti, che vive la militanza nella Compagnia di Gesù; insegnante in varie città e Collegi della illustre Compagnia, compreso il principale, il Collegio Romano, e in esperienze "internazionali": fu infatti stimatissimo professore nel Collegio gesuitico di Ragusa in Dalmazia, finestra aperta sull'oriente ortodosso e sul vicino contesto politico ottomano. Un uomo dunque che guarda e sa guardare il grande orizzonte della Chiesa e dell'Europa, il fecondo dibattito delle ricerche storiche, archeologiche, agiografiche, teologiche della stagione post-muratoriana e delle tensioni gianseniste, ma che vive la propria piena maturità chiamato dalla sua gente ad un ritorno alla propria terra e all'humus religioso e culturale da cui ha tratto vigore, e dove lo aspetta non il riposo, ma la stagione della sua vita più agitata e fervida di trasformazioni
Professore di storia presso l'università di Utrecht in Olanda, Jeroen Duindam cerca di ricostruire la vita quotidiana delle corti di Versailles e di Vienna nel loro periodo di massimo fulgore. Chi gestiva realmente la vita di corte? Quali erano le attività giornaliere del personale e dei funzionari? Quale il ruolo del cerimoniale, assunto in tutta la sua ambigua complessità? Queste le domande cui lo storico olandese cerca di rispondere per comprendere la vita di palazzo, tra meccanismi di potere, conflitti tra funzionari e forze che dall'esterno premevano sulla struttura centralizzata della corte.