L'immagine predominante di Napoli, tra il 1860 e i1 1915, è quella di ex-capitale di un grande regno, 'città regià' in decadenza incapace di trasformarsi in 'città borghese', metropoli tra le più popolose d'Europa, il cui fascino è compromesso dalle miserabili condizioni di vita della gran parte dei suoi abitanti. Ma Napoli, fino alla grande guerra, non è solo questo: è anche una metropoli europea moderna, una città dall'elevato livello culturale dove si realizzano esperienze di rilievo sul piano professionale, sul terreno commerciale, nel conflitto sociale tra industriali, per lo più stranieri o settentrionali, e operai organizzati sindacalmente. La Belle Époque napoletana non è solo fatta di luminosi café chantant ma di iniziative economiche e progetti politici e delle prime originali forme della cultura di massa. Le classi dirigenti hanno, per lo più, una loro dignità e si preoccupano degli interessi pubblici. Questa fase di grande fervore e di grande vitalità si interromperà con lo scoppio della prima guerra mondiale. La guerra, infatti, si sarebbe rivelata un pessimo affare per la città e per tutto il Mezzogiorno, sempre più sfavoriti dalla spesa pubblica rivolta al Nord. Fino al 1915 Napoli è ancora una capitale europea. Dopo non lo sarà più.
La ricchezza dell'opera di Stéphane Mallarmé (Parigi, 1842 - Valvins, 1898), in versi come in prosa, propone tuttora al lettore moderno una riflessione in cui arte ed estetica sono elementi di una visione più ampia, che si spinge a delinearne il senso su un orizzonte antropologico. Le Notes sur le théâtre compongono, nell'arco di nove mesi tra il 1886 e il 1887, quella che il loro autore definì una "campagne dramatique", condotta sulla "Revue Indépendante" sotto forma di rubrica periodica dedicata all'offerta teatrale parigina del periodo. Rielaborati e rimontati successivamente per la sezione Crayonné au théâtre nelle raccolte di prose Pages e Divagations, i nove interventi sulla rivista sono qui tradotti in italiano, accompagnati da Richard Wagner: rêverie d'un poëte français (1885), con l'intento di dare conto di un'idea di teatro a tratti sorprendente nella sua originalità, in una fase storica caratterizzata da incessanti dibattiti e significative istanze di riforma della scena. Ai fini di inquadrare il pensiero di Mallarmé in tale contesto, la traduzione è introdotta, corredata di note e seguita da un ampio saggio conclusivo.
Huimanitas è una rivista bimestrale di cultura cattolica fondata nel 1946 e diretta da Ilario Bertoletti.
Questi testi offrono allo studioso nuove conoscenze, soprattutto sulle prime fasi della teorizzazione di Freud e sugli inizi della psicoanalisi, e rendono possibili ulteriori connessioni tra le idee e gli scritti dell'autore, da cui l'insieme della sua opera risulta un tutto coerente e integrato.