La straordinaria vita della mistica Santa Veronica Giuliani (1660-1727) è stata accompagnata fin dal suo inizio da segni soprannaturali, culminati con la stigmatizzazione a 33 anni.
Quest'eccezionale esistenza tra grandi doni e combattimenti contro i demoni fu vissuta nel nascondimento all’interno del convento delle clarisse cappuccine a Città di Castello in Umbria ed è arrivata fino a noi tramite un vastissimo diario di oltre 22.000 fogli manoscritti, che lei dovette scrivere per obbedienza e che è stato definito “un tesoro nascosto”.
La sua incredibile esperienza vissuta in un rapporto quotidiano e straordinario al tempo stesso con Dio e Maria SS.ma, le innumerevoli visite in paradiso, in inferno e in purgatorio e la comprensione dei più grandi misteri della fede, la portano ad essere considerata “l’anima più adornata di doni soprannaturali dopo la Madre di Dio” (Papa Leone XIII).
Un affascinante sguardo sulla vita di Joseph Ratzinger e nel difficile pontificato di Papa Benedetto XVI.
La confezione contiene un libretto con la sintesi della vita e del messaggio di Elisabetta della Trinità e una testimonianza su di lei del cardinale Albert Decourtray. I 3 DVD contengono un film-documentario che attualizza il messaggio della carmelitana di Digione. Attraverso la rappresentazione di un viaggio che una ragazza compie alla vigilia delle nozze al Carmelo per un ritiro spirituale si vede come le suore le presentino la vita di Elisabetta, documentandola con foto, immagini, oggetti della sua vita e ambienti da lei frequentati o ricostruiti come la camera che la beata aveva nel convento. Si vedono molte immagini della carmelitana, non mancano le musiche amate da Elisabetta e la testimonianza della attuale comunità di Digione-Flavignerot. Questo accostamento fa scoprire alla protagonista del film ma anche agli spettatori il valore universale e "sponsale" della vita di Elisabetta. Il terzo DVD contiene i ricordi dei fratelli Chevignard ultimi nipoti viventi di Elisabetta le riflessioni di padre Antonio Sicari, di padre Conrad de Meester e la genesi del documentario.
Il racconto del percorso che ha portato Jorge Bergoglio, figlio di una famiglia di immigrati italiani a Buenos Aires, alla guida della Chiesa Cattolica. È un viaggio umano e spirituale durato più di mezzo secolo, sullo sfondo di un paese, l'Argentina, che ha vissuto momenti storici controversi, fino all'elezione al soglio pontificio nel 2013.
"Peggy Guggenheim. Art Addict" è un documentario sulla vita dell'icona dell'arte Peggy Guggenheim diretto da Lisa Immordino Vreeland, già regista di "Diana Vreeland. L'imperatrice della moda". È basato sulla biografia di Peggy, ereditiera della famiglia Guggenheim che finì per diventare una figura centrale del movimento dell'arte moderna. Attraversando gli sconvolgimenti culturali del ventesimo secolo, collezionò non solo opere d'arte, ma anche artisti. La sua pittoresca storia personale include figure quali Samuel Beckett, Max Ernst, Jackson Pollock, Alexander Calder, Marcel Duchamp, così come innumerevoli altri. Nonostante le delusioni che caratterizzarono la sua vita privata, rimase sempre fedele alla propria visione e mise insieme una delle più importanti collezioni di arte moderna, ora gelosamente custodita nel suo palazzo veneziano. Il film è una sintesi della migliore arte del ventesimo secolo e della vita libertina e iconoclasta di una delle donne più potenti del mondo dell'arte.
Il film narra di Biagio e delle sue scelte di vita che ne hanno fatto un uomo giusto. La gente moriva per strada, la paura era impressa sulle facce e sulle cose, e l'unico Dio era il denaro. Per questo lascia Palermo e se ne va da eremita sulle montagne. In solitudine ritrova l'armonia con se stesso e con la natura, e inizia a cercare Dio, e lo trova con la mediazione di San Francesco. Ritorna a Palermo e si ferma alla stazione assieme ai barboni. Li lava, li nutre, li cura, li chiama fratelli. Inizia cosi un nuovo cammino: occupa una struttura abbandonata e fonda la Missione di Speranza e Carità. Attorno a lui cresce la solidarietà e la Missione diventa sempre più grande, e le persone che vi vivono sempre più numerose.
Un documentario che racconta l’affascinante storia di san Pio da Pietrelcina per ravvivare il ricordo di un Santo entrato nel cuore di tutti. Che cosa rappresenta padre Pio oggi? Cosa sa ancora dirci? Visitando i luoghi cari a Padre Pio, e ascoltando i testimoni, si intreccia un racconto tra presente e passato, il cui percorso viene guidato dai magnifici mosaici realizzati per la cripta di San Giovanni Rotondo da Marko Rupnik. Il documentario esplora questi temi principali: la sofferenza, l’inspiegabile, l’esilio forzato, la Misericordia e la Santità.
• Il corpo di san Pio da Pietrelcina sarà esposto a Roma dal 3 all’11 febbraio 2016 nell’ambito del Giubileo Straordinario della Misericordia. A volerlo è stato lo stesso papa Francesco, devoto di padre Pio.
• Un grande evento dalla prevedibile, eccezionale partecipazione di pubblico. Il DVD sarà il punto di riferimento per rinnovare continuamente la conoscenza e spiritualità del Santo amato da tutti.
Un libro-documentario sulla vita del beato Luigi Novarese a partire dai luoghi in cui è vissuto e ha realizzato la sua opera. Una straordinaria avventura attraverso le immagini che dà del fondatore del Centro Volontari della Sofferenza un ritratto nuovo. Un'ora di riprese con sequenze inedite dei luoghi novaresiani. Un lungo percorso che mette a fuoco le fasi della vita e l'insegnamento del beato Novarese attraverso alcune testimonianze mai pubblicate: il senso della sofferenza, il malato soggetto d'azione, il lavoro con i disabili, i pellegrinaggi a Lourdes, gli esercizi spirituali per gli infermi.
Come è accaduto che un uomo, un cattolico-nazionalista della classe media, potesse diventare l'ideatore ed esecutore delle strategie che portarono allo sterminio di milioni di ebrei, comunisti e rumeni? Da dove nasce questa ideologia? Come vedeva se stesso, e come era visto in privato, dalla moglie Margarete, dalla figlia Gudrun e dalla amante Hedwig? Come è stato possibile che l'uomo che tanto elogiava le cosiddette virtù tedesche, come l'ordine, la decenza e la bontà, quando scriveva a casa, nel bel mezzo della guerra e dell'Olocausto, affermasse: "Malgrado tutto il lavoro, sto bene e dormo bene"? Come può un uomo diventare un eroe ai propri occhi ed essere uno sterminatore di massa agli occhi del mondo? Attraverso centinaia di lettere private, documenti, diari e fotografie, il film tratteggia una biografia da un punto di vista inedito e svela i pensieri nascosti, gli ideali, i piani, i segreti del comandante delle SS, l'architetto della Soluzione Finale: Heinrich Himmler.
Leonardo, Napoleone, Stendhal e Hemingway, un fiorentino, due francesi, un americano: milanesi. I “quattro” occuparono Milano per molto tempo e intensamente. Leonardo fu in città fra il 1482 e il 1500, chiamato da Ludovico il Moro. Realizzò imprese, d’arte, di ingegneria e di scienza quali nessuno al mondo: il Cenacolo, il Codice atlantico, i Navigli, oltre al resto. Fu a Milano, durante la campagna del 1796, che Napoleone, generale 27enne, fece il salto di qualità ponendosi all’attenzione dell’Europa. Ma non era solo un militare, mise le mani sulla città, la rifece in buona parte, a modo suo, secondo grandezza. E in Duomo,
nel maggio del 1805, si fece incoronare Re d’Italia. Henri Beyle, detto Stendhal, adorava Milano. Ci visse, a intervalli, per vent’anni. Scrisse il proprio epitaffio, in italiano: “Qui giace Arrigo Beyle, milanese...”. Imparò il dialetto da Carlo Porta, corteggiò molte dame, ma il seduttore non valeva lo scrittore. Ernest Hemingway fu primo americano ferito in Italia nella Grande guerra, sul fronte del Piave. Venne ricoverato a Milano, in via Armorari. Dove conobbe Agnes, l’infermiera di Addio alle armi, incontro decisivo, per l’uomo e lo scrittore. Frequentava la Scala e il caffè Cova. Lasciò la città, per tornare a Chicago, con la morte nel cuore. Disse sempre: “Senza Milano non sarei Hemingway”.
Il volume del Cantico delle Creature accompagnato a dvd e libro digitale intendono presentare ai ragazzi, in modo accattivante la figura di Francesco d'Assisi, il santo che parlava agli animali e che amava il suo prossimo come se stesso secondo l'insegnamento del Vangelo.
«Parlare di don Alberione a cento anni dalla fondazione della Società San Paolo può essere un ricordo storico e sicuramente ha un suo valore; andare a cercare immagini, parole, avvenimenti, iniziative ha un peso che sicuramente resta nella storia, merita di essere documentato con precisione, conservato, e resta sicuramente un fondamento che non si può toccare. Però, al tempo stesso, si può parlare di don Alberione in una forma indiretta, quasi facendolo vedere in prospettiva, dietro un sipario, quasi appare come un’ombra i cui contorni sono i paolini di oggi» (Don Silvio Sassi, Superiore Generale della Società San Paolo). «Il video si orienta su questa duplice direttiva: cogliere lo spirito profetico di Don Giacomo Alberione vissuto nella storia del suo tempo, evidenziare come si è sviluppato gradualmente nella sua opera e nelle fondazioni degli Istituti uniti da un unico spirito che, in crescendo, dal 20 agosto 1914 li porta ad evangelizzare in tutti i continenti. Un servizio alla Chiesa ed all’umanità, di ieri e di oggi, vissuto nella cultura della comunicazione che attinge la sua forza nella spiritualità cristocentrica lasciataci dal nostro fondatore e protratta nell’attualità con la stessa passione apostolica di San Paolo» (Don Vittorio Stesuri, Direttore Centro Internazionale di Spiritualità SSP).