IL FILM
10 anni dopo la morte di Gesù gli apostoli stanno vivendo un momento di difficoltà ma trovano in Maria sua madre, ormai prossima alla morte, una figura in grado di rincuorarli e spingerli a proseguire l’opera iniziata dal Figlio. L’ultima presenza della Madonna nel Nuovo Testamento si trova negli Atti degli Apostoli in cui si legge: “Tutti questi erano assidui e concordi nella preghiera insieme con alcune donne e con Maria, la madre di Gesù e con i fratelli di lui” (Atti 1,14). Tralasciando la controversa definizione di ‘fratelli’, Andrew Hyatt affronta per primo sullo schermo la figura della Madre di Cristo immaginandone la vita dopo la morte e resurrezione del figlio. Lo fa focalizzando la sua azione come opera di sostegno all’azione di un Pietro non dubbioso ma oppresso da ciò che sta accadendo nella Chiesa nascente. Maria viene cioè letta, come è lei stessa a dire, come colei il cui cuore ha battuto all’unisono per nove mesi con quello del Messia e, seppure in forma diversa, continua a farlo.
LA CRITICA
• Il film di Hyatt è una preghiera a Maria. Avvenire • Un film piccolo ma di grande spiritualità, con una
intensa protagonista. Radio Vaticana • Il regista Andrew Hyatt è un uomo di fede. La vive
come una esperienza personale di interiore profondità. La scrittura di questo film lo testimonia. Famiglia Cristiana
Le ultime dodici ore della vita terrena di Gesù. Dall'Orto degli Ulivi, con la tentazione di Satana, alla cattura. Il tradimento di Giuda, il processo del Sinedrio, la consegna a Ponzio Pilato, la fustigazione. Fino al Calvario, alla Croce. E, ultima e redentrica, la Resurrezione. Un uomo che ha osato dirsi Dio e che accettò il sacrificio della propria vita per la salvezza dell'umanità.
XVII secolo. Padre Sebastian Rodrigues e padre Francisco Garupe, due giovani missionari gesuiti portoghesi, intraprendono un lungo viaggio, irto di pericoli, per raggiungere il Giappone e andare alla ricerca del loro insegnante e mentore scomparso, padre Christovao Ferreira. I due missionari sono inoltre incaricati di diffondere il cristianesimo, ma mentre esercitano il loro ministero tra gli abitanti di un villaggio sono testimoni delle persecuzioni ai danni dei Cristiani giapponesi. In Giappone, infatti, i signori feudali e i Samurai sono decisi a sradicare il Cristianesimo dal paese e tutti coloro che si professano Cristiani vengono arrestati e torturati, costretti all'apostasia, a rinnegare la loro fede o a essere condannati a una morte lenta e dolorosa...
La storia vera di Madeleine Pauliac, una donna che lotta per salvare altre donne
«Un film intenso e vigoroso» – Avvenire
«"Agnus Dei" affronta un tema sensibile, ieri come oggi (gli stupri di guerra si ripetono inesorabilmente) con una pietà senza pietismo, cercando l'umano anche in mezzo al più tetro degli orrori» – La Repubblica
«Un lavoro di verosimiglianza rigoroso e struggente, totalmente al femminile anche nei crediti realizzativi» – Il Fatto Quotidiano
Polonia, 1945. Mathilde, una giovane dottoressa francese della Croce Rossa, è in missione per assistere i sopravvissuti della Seconda Guerra Mondiale. Quando una suora arriva da lei in cerca di aiuto, Mathilde viene portata in un convento, dove alcune sorelle incinte, vittime della barbarie dei soldati sovietici, vengono tenute nascoste. Nell’incapacità di conciliare fede e gravidanza le suore si rivolgono a Mathilde, che diventa la loro unica speranza.
Nella provincia di Giudea, sotto il governo dell’imperatore Tiberio, il principe Giuda Ben-Hur cerca di mantenere la propria autonomia da Roma dissociandosi al contempo dai turbolenti ribelli Zeloti. Quando il fratello adottivo Messala, romano anziché giudeo, torna a Gerusalemme dalla famiglia che lo ospitò, chiede a Giuda un aiuto nel fermare gli attentatori alla vita del governatore Ponzio Pilato. Ma per una sfortunata coincidenza Ben-Hur viene accusato di cospirazione e Messala non farà nulla per salvarlo: la famiglia del principe è condannata a morte e Ben-Hur viene spedito in una galea a remare in catene, al ritmo dei tamburi dei suoi aguzzini.
“Il missionario - La preghiera come unica arma” è un film di Marcelo Torcida, vincitore di molti premi in alcuni dei più importanti festival cinematografici.
In un Paraguay diviso tra illimitata ricchezza ed estrema povertà, si consuma un conflitto generazionale padre-figlio.
Juan è un adolescente irrequieto, che soffre per un profondo conflitto con il padre. Alla ricerca di divertimento, indipendenza e libertà, viene sopraffatto da una realtà avida e senza scrupoli, che priva gradualmente la sua vita di ogni senso.
L'incontro con un missionario porterà alla svolta: in un turbinio di colpi di scena e forti emozioni, quando tutto sembrerà perduto, tutto sarà riconquistato. Toccare il dolore più profondo, porterà al ritrovamento dell'amore più grande.
"Il missionario - La preghiera come unica arma" attraverso la storia che racconta sostiene l'importanza dell'unione famigliare come nucleo portante per la crescita della società.
Questa storia è ispirata ad eventi reali che hanno avuto luogo in Francia alla fine del XIX secolo. Nata sorda e cieca, Marie Heurtin, 14 anni, è incapace di comunicare con il resto del mondo. Suo padre, modesto artigiano, non può inserire la figlia in un asilo come gli aveva suggerito un medico, che aveva giudicato 'idiota' Marie. In preda alla disperazione, il padre si recò all'Istituto di Larnay, vicino a Poitiers, dove le monache supportano ragazze sorde. Nonostante lo scetticismo della madre superiora, una giovane suora, suor Marguerite, si prende cura del "piccolo animale selvaggio" che è Maria e fare tutto ciò che è possibile per farla uscire fuori dal buio che la avvolge.
Gianfranco Rosi racconta Lampedusa attraverso la storia di Samuele, un ragazzino che va a scuola, ama tirare sassi con la fionda che si è costruito e andare a caccia di uccelli. Preferisce giocare sulla terraferma anche se tutto, attorno a lui, parla di mare e di quelle migliaia di donne, uomini e bambini che quel mare, negli ultimi vent’anni, hanno cercato di attraversarlo alla ricerca di una vita degna di questo nome trovandovi spesso, troppo spesso, la morte.
RISORTO è la storia biblica della risurrezione vista attraverso gli occhi di un non credente. A Clavio (Joseph Fiennes), un potente tribuno militare romano, e al suo aiutante Lucio (Tom Felton), viene dato il compito di risolvere il mistero di cosa è successo a Gesù (Cliff Curtis) nelle settimane seguenti la crocifissione, per smentire le voci di un Messia risorto ed evitare una rivolta a Gerusalemme.
La vera storia del Team Spotlight, la redazione investigativa del Boston Globe che nel 2002 sconvolse il mondo intero rivelando la copertura sistematica da parte della chiesa cattolica degli abusi sessuali su minori, commessi da oltre 70 sacerdoti nella sola Boston. L'inchiesta valse al Team Spotlight il Premio Pulitzer.
Un film emozionante e un appassionato omaggio al giornalismo d'inchiesta.
Premiato con l'Oscar come Miglior film e Migliore sceneggiatura.
Il film God's not dead, basato su una storia vera, si snoda lungo l'asse, non necessariamente conflittuale, del rapporto tra fede e ragione, tra mondo immanente e mondo trascendente; stimola la riflessione sul libero arbitrio umano e spinge a interrogarsi sui grandi valori della vita, per domandarsi: quanto si è disposti a rischiare per difendere ciò in cui si crede?
È l'inizio degli anni novanta. Tre ragazzi di provincia decidono di formare un gruppo rock. Non vogliono essere il solito gruppo di cover, vogliono fare la loro di musica, e vogliono che sia cantata in italiano. Spediscono decine e decine di demo in giro per l'Italia, ma niente sembra accadere. Tra piccole feste di paese e locali che li cacciano via, quei ragazzi non mollano, tengono duro. Fino a che non si trovano nel posto giusto al momento giusto e incontrano un uomo che cambierà le loro sorti e quelle del rock italiano. Quei ragazzi sono i Marlene Kuntz e da quell'incontro nacque Catartica, album che ha sancito un pre e un post nella storia del rock indipendente italiano. Vent'anni dopo l'uscita di Catartica, i Marlene Kuntz riportano in tour tutte le canzoni di quell'album mitico. Complimenti per la festa racconta la storia di un gruppo di ragazzi di provincia che ha un solo desiderio: sfondare nel mondo della musica. Questi ragazzi vogliono farcela senza compromessi, vogliono dettare loro le regole e vogliono fare quello che gli pare. È solo grazie alla caparbietà, alla costanza, alla tenacia che oggi la storia dei Marlene Kuntz è una storia da raccontare, in mezzo a migliaia di storie che finiscono troppo presto.