Hilary O'Neil, un'avvenente giovane di cultura elementare, dopo aver sperimentato la convivenza con un uomo del quale ha scoperto l'infedeltà, desiderosa di essere ecomicamente indipendente, riesce a farsi assumere come infermiera dal miliardario californiano Richard Geddes per assistere il ventottenne figlio di questi, Victor, da dieci anni ammalato di leucemia e soggetto a terribili periodiche crisi causate dalla cura chemioterapica. Dapprima atterrita poi mossa a pietà, Hilary viene coinvolta in una vicenda sentimentale che culmina con una fuga a due in un villaggio di pescatori: qui i giovani vi trascorrono giornate di svago e d'amore. Poichè ha interrotto la terapia anzitempo, Victor con la morfina tenta di nascondere il dolore che lo ha assalito di nuovo: traumatica è la scoperta dell'inganno da parte di Hilary, che telefona disperata al padre di Victor perchè lo faccia ricoverare in ospedale. Per convincere Victor a fare la cura, Hilary, che ama sinceramente lo sfortunato giovane, gli promette che resterà a lui vicina nel bene e nel male.
Basato su eventi storici realmente accaduti in Grecia nel 480 a.C., questo dramma storico vede Richard Egan in una delle sue performance migliori. L'attore interpreta il soldato greco Leonida che conduce trecento soldati Spartani contro uno schiacciante
Josie Geller ha venticinque anni e lavora come giornalista al Chicago Sun Times. Il suo sogno è diventare inviata speciale. In redazione tutti sanno che Josie è tanto precisa sul lavoro quanto goffa e impacciata nei rapporti privati: a scuola era il bersaglio preferito dei compagni, ed anche ora la sua timidezza le impedisce di avere una relazione con un uomo. Anzi lei dice che non è mai stata baciata. Quando l'argomento 'giovani' diventa interessante per il giornale, Gustus, il caporedattore, decide di mandare Josie allo sbaraglio: per fare un' inchiesta sulla gioventù contemporanea dovrà iscriversi ad un college e mescolarsi a ragazzi e ragazze. Josie accetta, ma i primi tempi sono terribili: le sembra ancora di sentirsi chiamare Josie 'buzzicozzà come ai tempi del liceo. Sam, giovane professore di letteratura inglese, la colpisce particolarmente. Josie partecipa al ballo di fine anno e viene scelta come reginetta. Al momento del discorso, dapprima difende Aldys, una ragazza che veniva regolarmente sbeffeggiata dagli altri, poi dice la verità su di sé. Sam si sente preso in giro e scappa. Josie allora scrive un articolo sulla propria storia e dà appuntamento al professore in mezzo al campo di baseball. Quando il termine sembrava scaduto, Sam arriva. Josie può scambiare finalmente con lui il suo primo vero bacio.
Wally e Kassie sono due migliori amici newyorkesi quarantenni. Un giorno Kassie, stanca di attendere la storia giusta che non arriva mai, decide di fare un figlio da sola e crescerlo fuori città. Sceglie quindi come donatore Ronald, tutto fisico, sorrisi e disponibilità, e Wally, che è tutto nevrosi, ipocondria e insofferenze, si scopre improvvisamente gelosissimo. Durante il party per l'inseminazione, ubriaco fradicio, scambia il suo seme con quello di Ronald, poi perde coscienza e dimentica tutto. Quando, però, sette anni dopo, la donna torna a New York con il piccolo nevrotico e ipocondriaco Sebastian, Wally non può che constatare che si trova di fronte a un suo piccolo clone. Comincia così a ricordare...
Norman Winther è uno degli ultimi cacciatori a conservare un rapporto con la Natura, in questo caso le maestose Montagne Rocciose dello Yukon, basato su una profonda conoscenza dell'ambiente e un grande rispetto degli equilibri naturali. Insieme a sua moglie Nebaska, un'indiana Nahanni, e ai suoi fedeli cani da slitta, Norman ci conduce alla scoperta di un mondo ritmato dal respiro delle stagioni, immerso in scenari di una bellezza inimmaginabile, ci emoziona con il racconto di una vita avventurosa, la cui forza e il cui coraggio sono il riflesso di una natura sublime. Lunghe traversate attraverso il gelo di inverni spietati, discese di rapide tumultuose, attacchi di orsi e lupi sono il pane quotidiano del cacciatore, in questo luogo dove le tempeste soffiano più forte delle parole.
La vita del timido e riservato Stephane sembra prendere una svolta positiva quando la madre lo convince, con la promessa di fargli ottenere un lavoro, a tornare nella sua casa natale in Francia. Dotato di una creatività incredibile, la sua fantasiosa e talvolta inquietante attività onirica minaccia di prendere il sopravvento sulla sua vita da sveglio.
Sicilia, anni cinquanta, Joe Morelli si finge regista e talent-scout per estorcere soldi agli ingenui, millecinquecento lire per un provino, e la gente accorre e si confessa davanti alla sua macchina da presa fasulla.
Lo scenario di base della sceneggiata napoletana è il vicolo ed è esattamente in esterni, sulla strada e nelle piazze che si svolge Passione, il documentario musicale di John Turturro sulla relazione ardente tra Napoli e le sue canzoni. Regista di un cinema sofisticato (e istruito) con un'anima radicalmente popolare, Turturro ancora una volta va al cuore delle cose esprimendo la sua incontenibile "passione" per la musica dopo Illuminata e Romance & Cigarettes.
Marino Pacileo, detto Gorbaciof a causa di una vistosa voglia sulla fronte, è il contabile del carcere di Poggioreale a Napoli. Pacileo, schivo e silenzioso, ha una sola passione: il gioco d'azzardo. Quando scopre che il padre di Lila, la giovane cinese di cui è innamorato, non può coprire un debito contratto al tavolo da gioco, Pacileo sottrae i soldi dalla cassa del carcere e li dà alla ragazza. Da quel momento, tra partite sbagliate, riscossione di tangenti e rapine, inizia una spirale discendente dalla quale non riuscirà più a uscire.
Questo è uno di quei film che andrebbero mostrati nelle scuole di ogni ordine e grado. Alza il sipario sullo stillicidio che si compie ogni giorno, da anni, sotto i nostri occhi: una corsa sfrenata all'approvvigionamento ittico, con ogni mezzo, che entro la metà del secolo rischia di consegnarci oceani senza più pesci da pescare, la fine di una risorsa che sembrava interminabile. E ci dice che se apriamo gli occhi non tutto è perduto: le soluzioni ci sono, e ognuno di noi, senza troppi sacrifici, può contribuire a fermare il conto alla rovescia. Tratto da un libro-inchiesta di Charles Clover, giornalista del "Daily Telegraph", e realizzato da Rupert Murray, eco-regista militante, Al capolinea - The End of the Lin è il crudo resoconto dell'immane disastro ambientale di cui (quasi) nessuno è al corrente, la tragica cecità del genere umano che, per soddisfare interessi economici e mode alimentari, sta riducendo a un deserto il mare, la culla della vita sul nostro pianeta. Perché la fine del mondo può nascondersi ovunque, anche nel piatto di merluzzo che mangeremo stasera. Il libro Un mondo senza pesci. Intervista al regista di L. Stefani; contributi di C. Scaffidi, S. Greco, L. Angelini, J. Volpe, A. Rosetti, F. Ferretti, L. Napoleoni. Mangiamoli giusti: miniguida (con ricette)per combinare piacere e responsabilità. A cura di Nicola Ferrero – Slow Food
Specifiche tecniche
Titolo originale: The end of the line
Durata: 82' 22''
Produzione: Gran Bretagna - ANNO: 2009
Formato video: 16/9 1:1.77
Audio: Originale Dolby Digital 2.0
Sottotitoli: Italiano
Tipo DVD: dvd 5
Regia: Maurice Cloche
Testi di: Jean Anouilh
Interpreti: Pierre Fresnay, Gabrielle Dorziat, Aimé Clariond
Il progetto del regista Maurice Cloche di un film su “Monsieur Vincent” nasce nel 1942, tra la miseria e la distruzione che la guerra ha lasciato in Francia. Con il dichiarato intento di infondere nel popolo francese speranza e fiducia,Cloche si accosta alla figura diVincent de Paul (SanVincenzo de’ Paoli, 1581-1660) cogliendo alcuni punti chiave della sua vita impegnata in difesa degli emarginati e dei poveri.
Vincent de Paul, nominato parroco, si reca a Châtillon-les Dombes. Nel borgo regna la paura della peste.Vincent affronta e sconfigge i pregiudizi e gli egoismi, organizza i soccorsi, organizza l’assistenza di dodicimila lavoratori. La sua fama si diffonde sempre più: è nominato elemosiniere generale delle galere. Ma Vincent comprendendo che per salvare le anime bisogna assicurare agli uomini un’esistenza materiale tollerabile, si prodiga nel dar vita a numerose istituzioni benefiche fino al suo ultimo giorno.
Grande merito del film va ai dialoghi di Jean Anouilh, alla fotografia di Claude Renoir e alla interpretazione di Pierre Fresnay che fece un grande sforzo psicologico e morale per entrare nella parte di San Vincenzo.
Passione, fedeltà, intrigo, violenza, rabbia, fede, speranza. E ancora intimidazioni, fughe, rapimenti, disastrose epidemie, rivolte di piazza e scabrosi amori clandestini. C’è tutto, nei Promessi sposi. Il capolavoro di Alessandro Manzoni è una straordinaria macchina narrativa con tutti gli ingranaggi al posto giusto, governata dallo sguardo di un autore onnisciente, giocoso e spietato.