Quando si annuncia la fine della Seconda Guerra Mondiale, un gruppo di deportati viene liberato dai russi dal lager di Auschwitz ma, in assenza di indicazioni o di punti di riferimento, rimane sbandato. Ci sono polacchi, cechi, francesi ed anche italiani. Per un po’ tutti rimangono uniti, poi gli italiani si affidano ad un connazionale che si spaccia per responsabile dei rapporti con i russi e cercano di pensare a come tornare a casa. Comincia così un viaggio pieno di difficoltà affrontato nelle condizioni più disperate. Nel gruppo c’è Primo, che continua a rivivere dentro di sé gli orrori del lager e quasi non riesce più a pensare ad una vita diversa. Ci sono Cesare, molto estroverso, e Daniele, Ferrari, Unverdorben, D’Agata. Insieme attraversano l’Europa centrale, ora a piedi ora sui treni di fortuna, talvolta pensando di aver trovato la strada giusta, altre in preda allo sconforto per un traguardo che sembra allontanarsi sempre di più.
La musica raccontata e la musica come performance. Il film. Il dvd. Con la partecipazione di: Lucio Antonio Bardi, Luciano Biondini, Gino Castaldo, Mauro Corona, Isa Danieli, Stefano di Battista, Gabriele Mirabassi, Nicky Nicolai, Roberto Pistolesi, Alessandro Preziosi, Andrea Rea, Claudio Romano, Margot Sikabonyi, Daniele Sorrentino, Richard Speight, Gianmaria Testa.
Quattro ragazzini, un treno merci e una frontiera irraggiungibile: è questo il cuore di "La gabbia dorata", cinema del futuro che riscrive un passato di dolore e speranza. Dal limbo del Centroamerica agli Stati Uniti corre una ferrovia che trasporta i sogni clandestini di un'umanità dolente che rischia tutto pur di lasciarsi alle spalle il nulla, storie che ne racchiudono tante altre, bandiere al vento di un destino che troppo spesso è costretto a schivare le pallottole della realtà. E mai come in questi casi viene da chiedersi da che parte del confine stia la civiltà.
Il DVD. Il ruolo della protagonista Angela - una donna al telefono con l'amante che l'ha lasciata e del quale non si sente mai la voce - è un sogno che Sophia Loren coltiva fin da giovane e che solo il figlio Edoardo ha potuto esaudire, guidandola in questa sua più recente, toccante performance. Voce umana è un film emozionante, sceneggiato in napoletano da Erri De Luca, profondo conoscitore della poetica dialettale. Il libro. Dopo un appassionato dialogo con Sophia Loren, Maurizio Porro racconta chi era Jean Cocteau, cosa ha rappresentato il suo testo "La voix humaine" da cui è tratto il cortometraggio e la fortuna che ha avuto in Italia, in teatro e in televisione. Il libro presenta inoltre una lunga intervista a Edoardo Ponti, che è riuscito, grazie a una regia attenta e originale, a rendere contemporaneo un classico del Novecento.
Quello della protagonista di "Un giorno devi andare" è un viaggio mosso da domande che non hanno risposta, un cammino di ascolto di una voce interiore che troppo spesso, troppe volte è soffocata dal rumore di fondo del mondo. Giorgio Diritti torna a mettere al centro del proprio cinema l'intimità del dolore di ciascuno di noi e la grande capacità dell'uomo di superare qualsiasi cataclisma con la forza dell'anima, arrivando a eliminare i confini geografici e con essi quelli mentali. Perché anche cercare se stessi può essere una grande avventura.
Un uomo solo, perso nella notte su un litorale italiano ingombro di rifiuti e di escrementi, è intento nel suo faticoso lavoro: recuperare i corpi degli extracomunitari naufragati sulle nostre coste nel loro viaggio della speranza. Le immagini creano un dialogo a distanza
tra l’anonimo emarginato italiano e gli emarginati della contemporaneità, ovvero i migranti in fuga dalla miseria e dalle guerre. Documenti documentaristici e interviste fatte per l’occasione ai profughi appena accolti nei centri di prima accoglienza, e poi via via integrati nel contesto sociale italiano, contribuiscono ad evidenziare nel testo di Morganti, oltre l’apologo grottesco e irresistibilmente comico, il respiro di una riflessione urgente e imprescindibile sul divario tra mondi che solo un consiglio di Dio potrebbe avvicinare. Mentre i mondi restano dolentemente spiaggiati, l’uno perso nella sua nebbia mentale su un litorale anonimo e gli altri nel loro devastante attraversamento del dolore. “Un consiglio a Dio” si propone come una analisi lirico efferata del reale, un documento crudo e poetico sulla contemporaneità e sul viaggio verso Itaca di cui il trovacadaveri diviene un moderno Caronte.
Il film è la biografia romanzata di Margherita da Cortona, mistica italiana del XIII secolo proclamata santa nel 1700. La bella pastorella Margherita vive a Laviano, piccolo borgo agricolo presso Cortona, con il padre e la matrigna, amante di Marco, mercante che riserva molte attenzioni anche alla giovane, destando la gelosia della matrigna. Un giorno, Margherita mentre  al pascolo conosce Arsenio, nobile giovane di Cortona, con il quale intraprende ben presto una relazione. Marco li vede e avverte il padre di Margherita che decide di chiudere in convento la figlia. Arsenio riesce però a condurre Margherita a casa sua, ma viene ucciso da Marco con la complicità di Rinaldo degli Uberti, fratello di Francesca, precedentemente promessa ad Arsenio. Per la morte di Arsenio, Francesca si uccide avvelenandosi. Margherita viene perseguitata dai compaesani aizzati dalla matrigna. Ha però le prime visioni divine. Con lo scoppio di una epidemia di peste Margherita si dedica alla cura degli infermi. Frattanto Lucia, la matrigna, denuncia Marco accusandolo dell'assassinio di Arsenio.Margherita, ormai consacratasi alla religione, assiste fino all'ultimo la matrigna colpita dalla peste.
Alla periferia di Londra, Marion fa parte da tempo di un coro amatoriale insieme ad anziani del quartiere. Arthur, il marito, l'accompagna ad ogni prova e aspetta fuori per riportarla a casa. Marion infatti si muove con la sedia a rotelle, non sempre ma con frequenza. La malattia che la sta consumando la obbliga ad una assistenza continua. Scontroso di carattere, Arthur si dedica completamente alla moglie, serio, riservato e in realtà innamoratissimo. Quando Marion muore, l'uomo cade in un profondo dolore. Dal quale riesce a sollevarsi solo in seguito alla decisione di avvicinarsi all'attività del coro e a sostituirsi all'amata Marion. A sostenerlo c'è Elizabeth, la direttrice, ragazza piena di entusiasmo, che lo convince a partecipare ad un competizione con altri cori della Regione. Nel frattempo, Arthur riesce con grande fatica e superando non pochi pudori a riavvicinarsi al figlio James, con cui i rapporti sono da sempre difficili e ostili, e alla nipotina Brenda.
Il film racconta dalla nomina nel 1991 a parroco di San Gaetano nel quartiere Brancaccio di Palermo alla sua uccisione il 15 settembre 1993. Nonostante la scarsa pubblicità e la presenza di attori poco noti, ebbe oltre 8 milioni di spettatori e uno share del 34% con punte del 54% in Sicilia. A RAI1 ne fu fatta, col controllo del regista, la riduzione a una puntata di 145’ che, almeno fino a giugno 2005, non fu mai trasmessa. Oltre a una scrupolosa fedeltà alla cronaca dei fatti e a un’adesione intensa nel tracciare il percorso etico e civile del sacerdote, il film è sotto il segno di una “necessaria” prudenza (data la sede televisiva) nel trattare le figure mafiose, ma piuttosto esplicito sul silenzio e l’indifferenza che caratterizzarono il comportamento della Curia palermitana verso don Puglisi. Deve molto a Maurizio Artale, giovane direttore del Centro Padre Nostro, fondato da padre Pino, che ne continua l’opera.