“Ho paura, ma questa è la mia professione. Avere paura è una cosa tua personale. Ciò che conta veramente è dare voce alla gente, raccontare la grande tragedia del nostro paese. Perché la gente muore, ogni giorno si consumano orrori indescrivibili. E avere paura o non averne poco importa. È il rischio di questa professione."
Anna Politkovskaja
Ai confini del mondo parte da Ardesio, piccolo paese in provincia di Bergamo, tra le montagne della Val Seriana. Abbiamo incontrato e ascoltato Giorgio Fornoni, un reporter indipendente che negli ultimi trent’anni ha percorso più volte la distanza che separa la Terra dalla Luna. Con un’idea molto particolare di giornalismo: documentare e testimoniare le guerre nel mondo con l’attenzione indirizzata principalmente all’uomo che soffre e non alla geopolitica o ai grandi interessi internazionali.
Molti dei suoi principali reportage sono raccolti nel film. Fornoni ha fatto del giornalismo un modello esistenziale, animato da una profonda ricerca di sé nella sofferenza, nella speranza, nella rinuncia, nella pietà, nelle tante disposizioni cristiane che oggi non potrebbero essere più lontane dall’Occidente. Un giornalismo quasi mistico, con la videocamera puntata sul mondo e l’anima rivolta all’universo.
Contenuti extra
Interviste inedite: Dalai lama (Dharamsala, 1999); Anna Politkovskaja (Mosca, sede della “Novaja Gazeta”, 2003); George Coyne (astronomo e gesuita, direttore della Specola Vaticana dal 1978 al 2006; Roma, 2009).
Filmati inediti:
La raccolta dell'oppio in Laos.
Fotogallery a cura di Matteo Valle.