Pubblicato nel 1540, pochi anni dopo la scomparsa del grande umanista olandese, l'opera di Ortensio Lando ricostruisce con sottile ironia le esequie di Erasmo da Rotterdam. In forma dialogica vengono raccontati gli ultimi momenti di vita, la cerimonia funebre, il vilipendio della salma da parte dei monaci invidiosi e la sua assunzione in cielo. La narrazione prosegue poi con un lungo dibattito sui sostenitori e gli avversari di Erasmo, che offre un'interessante rassegna di alcuni dei protagonisti dell'epoca della Riforma. Ancora oggi si discute se intendere questo testo, dal carattere ambiguo e spesso sfuggente, in senso antierasmiano o se leggerlo invece come una difesa del maestro di Rotterdam contro gli atteggiamenti tenuti dai suoi seguaci e dai suoi nemici.