Cos'è davvero la «Divina Commedia»? Non certo un polveroso tomo o una mera reminiscenza scolastica. Il poema immortale di Dante è ben altro: una «strepitosa storia d'amore», piuttosto, un'«esplosione di entusiasmo per Dio» e, soprattutto, il resoconto memorabile del viaggio più estremo e drammatico che un essere umano possa compiere. Un capolavoro che per la sua capacità di comunicare la potenza della fede cristiana e di parlare a ogni generazione, dovrebbe essere lettura indispensabile per noi cittadini spaventati di questo cupo XXI secolo, inghiottiti dal buio interiore della selva oscura in cui tutti, prima o poi, ci troviamo a vagare. Questa originale "traduzione" dell'«Inferno» - che qui rivive fedelmente in prosa e con le parole dell'italiano corrente - mostra l'impressionante contemporaneità dei temi e dei personaggi danteschi. Già la condizione iniziale del protagonista non può che stupire. È così moderna, così immediata per noi: l'angoscia, lo smarrimento, la solitudine, il sentirsi "gettati" nel mondo, la paura, la disperazione, il fallimento, il sentirsi braccati. Un'esperienza sbalorditiva in cui riconoscersi: perché il viaggio di Dante non è semplicemente grandiosa immaginazione, ma visione, testimonianza, esperienza. È un vero e proprio cammino di conversione, e il passo iniziale è costituito precisamente dal guardare in faccia il male. Se la modernità ha solo creduto di capire Dante, e in realtà non l'ha capito affatto, è perché ha creduto di conoscere il cattolicesimo. Dobbiamo avvicinarci all'«Inferno» con la stessa curiosità che si avrebbe per un poema riportato alla luce dalle ricerche su una civiltà perduta. Solo così la «Commedia», che è anche il racconto della risalita dall'abisso, fino a «rivedere le stelle», saprà rivelarci tutta la meraviglia del suo percorso di salvazione.
Il percorso proposto prova a rispondere, insieme a Dante, alla domanda: “E’ possibile affrontare dignitosamente la fatica del vivere, il lavoro che dobbiamo fare, che è sempre e comunque una fatica?”. Attraverso la lettura e il commento di alcuni passi della Divina Commedia e l’incontro con tre storie, tanto diverse quanto legate da una stessa tensione al bene e alla bellezza, si tenta di scovare una risposta convincente e vera.
Franco Nembrini è un professore di liceo che con le sue lezioni di letteratura riempie i teatri, le parrocchie e i centri culturali di tutt'Italia - e anche fuori d'Italia: ha girato il mondo dalla Siberia al Brasile - trascinando giovani e adulti alla scoperta dell'opera che, a suo dire, riesce a tirar fuori le domande più profonde e più vere dell'uomo: la "Divina commedia". Con questo libro, che ripercorre la fortunata trasmissione televisiva da lui condotta su TV2000, Nembrini si inserisce in una gloriosa tradizione che, a partire da Vittorio Sermonti e Roberto Benigni, sottrae Dante al chiuso delle accademie per restituirne un'interpretazione popolare e attraente, permettendo così a noi lettori, grazie alla sua guida nell'immortale viaggio tra Inferno, Purgatorio e Paradiso, di riscoprire ancora una volta il fascino senza tempo del più bel libro che sia mai stato scritto.
La vita di ogni uomo è segnata da limiti, male, fallimenti, che talora sembrano irrimediabili. Eppure la stessa disperazione è segno di un inestinguibile desiderio di potere ricominciare dopo ogni male commesso, dopo ogni fallimento, di essere rifatti puri e disposti "a salir a le stelle". Il Purgatorio è la cantica del peccato e del perdono, dove la debolezza dell'uomo si apre - anche solo "per una lacrimuccia" - alla "bontà infinita" che "ha sì gran braccia, che prende ciò che si rivolge a lei". A distanza di dieci anni dal primo ciclo di conversazioni sulla Divina Commedia - Alla ricerca dell'io perduto, familiarmente noto come Dante per le massaie -, Franco Nembrini propone un nuovo ciclo di conversazioni, profondamente rinnovato, frutto di una continua rilettura dell'Opera, arricchita da nuovi studi e innumerevoli incontri. Una lectura Dantis non accademica, ma un rapporto vivo fra il testo dantesco e l'esperienza drammatica della vita di ciascuno.
Ausente de los planes de estudios escolares, la Divina Comedia remite en España a un puñado de referencias genéricas, tales como el uso del adjetivo «dantesco» para indicar algo espantoso y terrible, sin que se conozca realmente sus contenidos. En la patria de Dante se estudian, en cambio, durante tres cursos de enseñanza superior respectivamente el Infierno, el Purgatorio y el Paraíso, pero permanece la idea de que se trata de un texto de difícil comprensión, accesible únicamente a los eruditos.
Contrariamente a esto, esta obra maestra de la literatura universal se creó para que la leyera el pueblo. Así lo muestra la historia del presente libro, que nace de las conversaciones del autor, primero con sus hijos -a petición propia- y los amigos de éstos, llegando a juntarse unos doscientos, después con un grupo de amas de casa y, por último, con miles de chicos y adultos en toda Italia. De este trabajo surge la asociación Centocanti, una especie de Comedia viviente.
Dante no es un autor reservado a unos pocos elegidos, sino «uno de nosotros». Un descubrimiento que el autor del libro hizo con doce años, mientras cargaba cajas de botellas por las escaleras de una bodega, fulminado por el verso: «Tú probarás qué duro camino es el de bajar y subir por las escaleras de los demás». Esa intuición le llevó al estudio apasionado de Dante, descubriendo el hilo que recorre su obra: el deseo, la búsqueda del Bien, de ese «amor que mueve el sol y las demás estrellas».
En estas fascinantes conversaciones se invita a emprender, en compañía de Dante, el viaje hacia «un bien en el cual el alma se complace» para vivir como hombres la aventura de la vida.
Franco Nembrini nació en Trescore Balneario (Bérgamo, Italia) en 1955, cuarto de una familia de diez hijos. Ha sido profesor de enseñanza secundaria de Lengua y Literatura italiana y de Historia. Tras licenciarse en Pedagogía en la Universidad Católica de Milán en 1982, fue uno de los promotores de la escuela La Traccia de Calcinate, a pocos kilómetros de Bérgamo, de la que ha sido director hasta 2015. Presidente de la Federazione Opere Educative (FOE) desde 1999 hasta 2006, ha formado parte del Consejo nacional de enseñanza católica, de la Consulta nacional de pastoral escolar de la Conferencia Episcopal Italiana y de la Comisión para la paridad escolar del Ministerio de educación italiano. Ha publicado con Encuentro, en el año 2013, El arte de educar. De padres a hijos y en 2014 Dante, poeta del deseo. Infierno. Actualmente realiza para el Canal de televisión italiano Tv2000, coincidiendo con el Año de la Misericordia, un programa semanal titulado Nel mezzo del cammin sobre la Divina Comedia.
Col Paradiso arriviamo alla fine del viaggio di Dante e al termine della rilettura che ne offre Franco Nembrini. Ancora una volta una presentazione semplice, diretta, che mostra come "il Paradiso è la cantica della vita vera, della vita possibile. Della vita che nelle pieghe e nelle piaghe della giornata - nei rapporti col male che la dimenticanza, il tradimento, insomma il peccato, ci fanno pur vivere - rintraccia continuamente una bellezza, una speranza, una presenza". Un cammino verso la verità della vita in cui Dante non abbandona, neppure per un istante, né ragione né passioni: più si avvicina alla visione di Dio, più il desiderio - umano, esistenziale, carnale - di capire e di essere felice e di essere utile a sé e al mondo si fa acuto. E mai si esaurisce: Nembrini si congeda, infatti, con l'invito a ricominciare da capo, a rileggere la Divina Commedia dall'inizio tenendo presente la fine, così che il cammino sia illuminato di una luce nuova. Con un intervento di Marco Bersanelli.
La Divina Commedia rimanda per molti ai tempi della scuola, a testi di difficile comprensione, adatti solo per pochi eletti. Al contrario, essa è nata come opera per il popolo. Lo documenta la storia di questo libro la cui origine è nelle conversazioni dell'autore prima con i figli - su loro richiesta - e alcuni loro amici diventati in breve tempo duecento; poi con un gruppo di massaie e infine con migliaia di ragazzi e adulti in tutta Italia. Da questo lavoro è nata l'associazione Centocanti, una sorta di Divina Commedia vivente. Dante, dunque, non autore difficile, riservato ai letterati, ma "uno di noi". Una scoperta che l'autore ha fatto a dodici anni mentre trasportava casse di bottiglie lungo le scale di una cantina, folgorato dal verso "E proverai [...] come è duro calle / lo scendere e 'l salir per l'altrui scale». Quell'intuizione lo ha portato a uno studio appassionato di Dante e alla scoperta che ciò che percorre tutta la sua opera è il desiderio, la tensione a un Bene totale, "l'Amor che move il Sole e l'altre stelle". La lettura offerta dall'autore in queste conversazioni si pone in continuità con il fine di tutta l'opera di Dante, da lui stesso così definita: "removere viventes in hac vita de statu miseriae et perducere ad statum felicitatis", rimuovere gli uomini da uno stato di miseria e condurli a uno stato di felicità.
Dante e Beatrice sono finalmente giunti in Paradiso.
Dalla Luna all’Empireo, passando attraverso i pianeti e le stelle, Dante contempla estasiato lo splendore e la gioia che emanano i beati.
Di cielo in cielo la luce s’intensifica sempre più fino ad arrivare all’Empireo dove Beatrice scompare per lasciare il posto a San Bernardo, che accompagna Dante verso l’immenso ed eterno regno di Dio.
Dalla stessa collana: Dante per Gioco: il Purgatorio – Dante per Gioco: l’inferno
Dopo aver attraversato la voragine infernale, Dante, accompagnato da Virgilio, si appresta a scalare la montagna del Purgatorio. In questo regno, diviso in sette cornici, corrispondenti ai sette vizi capitali, gli spiriti devono espiare le proprie colpe di poter ascendere al Paradiso. La cantica si apre con l'Antipurgatorio e termina con l'arrivo in Paradiso ed il tanto atteso incontro di Dante con l'amata Beatrice.
Dalla Divina Commedia di Dante Alighieri: l’Inferno!
La semplicità nella narrazione, alleggerita dalle parti filosofiche e storiche e le divertenti e vivaci illustrazioni intendono offrire un primo approccio alla comprensione della ricchezza culturale ed umana contenuta nel poema dantesco.
Libro adatto a chi vuole spiegare La divina Commedia ai bambini della scuola primaria.
Dalla stessa collana: Dante per Gioco: il Purgatorio – Dante per Gioco: il Paradiso
Dante Alighieri nasce a Firenze nel 1265.
Partecipa attivamente alla vita politica della città dal 1301, a causa dei conflitti tra guelfi e ghibellini, viene condannato a due anni di esilio. Nel 1307 inizia l’opera fondamentale della sua vita, la Divina Commedia, un grandioso poema che descrive il cammino di Dante nei regni dell’aldilà sotto la guida prima di Virgilio, poi di Beatrice e infine di San Bernardo.