Il volume prende in esame gli immensi depositi dei Musei Vaticani, dove grazie all'illuminata disponibilità del direttore, Antonio Paolucci, e all'iniziativa di Tommaso Strinati, sono tornati sotto i riflettori e con gli onori di una monografia strutturata i dipinti murali staccati alla metà del XIX secolo dalla basilica di Sant'Agnese fuori le mura sulla via Nomentana, raffiguranti storie della vita di santa Caterina e di san Benedetto e datati a cavallo tra il XIII e il XIV secolo. Sono undici pezzi, di autori diversi, di qualità discontinua arrivati fino a noi in condizioni precarie, lacunosi e frammentari in più punti, e quindi restaurati e collocati su nuovi supporti. Questo volume per la prima volta riunisce tutti assieme i frammenti dei cicli di Sant'Agnese attraverso una campagna fotografica che, grazie a numerosi particolari realizzati ex novo, ne restituisce una visione ravvicinata finora possibile solo soggiornando a lungo nei depositi dei Musei Vaticani.
Il volume, dedicato al ciclo pittorico dei Santi Quattro Coronati a Roma, illustra un capolavoro del XIII secolo, inedito al pubblico e mostrato ora per la prima volta. La possibilità di ammirare oggi gli splendidi affreschi, ritrovati nell'Aula gotica della basilica, è dovuta infatti a una lunga e impegnativa campagna di restauri, curata dalla storica dell'arte Andreina Draghi della Soprintendenza per il Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico del Lazio, che ha portato alla sorprendente scoperta, aprendo nuove strade interpretative e nuovi punti di vista sulla cultura artistica operante a Roma nel corso del Duecento. Il volume, oltre a rendere conto dell'eccellente lavoro di restauro e dei contributi relativi alle diverse discipline, offre una mappatura completa degli affreschi presenti nel ciclo e un'analisi storico-critica sia dei contenuti iconografici, sia delle scelte stilistiche e tecniche, riscrivendo un intero capitolo dell'arte italiana nell'età medievale. Il complesso monumentale dei Santi Quattro Coronati è custodito dalla fine del XVI secolo dalla Comunità delle Monache Agostiniane e, pur essendo vicino alla chiesa di San Clemente e poco lontano dalla basilica di San Giovanni in Laterano, resta a margine degli usuali itinerari turistici.