«... Sulla linea del complessivo rinnovamento della lettura di Qohelet, si muove Maggioni, valorizzandone lo spessore del contributo di una riflessione pienamente credente e, parimenti, altrettanto critica. Sfatando il mito di un Qohelet incredulo questo libro viene letto restituendo, con efficacia unica, il senso della nostra finitezza e del nostro limite come parte integrante dello stesso senso di Dio. (...) Ma quello che vale di queste brevi pagine sta nella loro capacità di farci respirare il cuore pulsante di questo libro biblico, valorizzandone appieno la portata limitatamente irrinunciabile».
Unico fra gli evangelisti, Luca fa seguire al suo vangelo la storia della prima chiesa: gli Atti degli Apostoli. Vangelo e Atti costituiscono, in un certo senso, un'opera sola. Naturalmente anche in questo caso Luca fa opera più da evangelista che da storico semplicemente. Utilizza il materiale che ha, in parte frammentario e in parte lacunoso, e ne fa un racconto che ha almeno due scopi precisi. Il primo è di mostrare che la storia di Gesù continua nella storia della Chiesa: la stessa Parola, le stesse vicende, lo stesso Spirito, la stessa passione per la salvezza degli uomini. Il secondo scopo che guida il modo con cui Luca racconta la storia è quello di offrire un modello di comunità e di missione ai credenti di ogni tempo.
Un libro per una lettura profetica del tempo presente. Nona edizione rinnovata. Il commento di Maggioni - esegeticamente rigoroso e aggiornato, stilisticamente limpido e spigliato - rimuovendo diffidenze, pregiudizi e ostacoli nel lettore, lo mette in grado di recepire il messaggio dell'Apocalisse.
Durante la cena pasquale, Gesù prega a voce alta davanti ai suoi discepoli ormai rimasti in undici, dopo la partenza di Giuda. Quella preghiera ha il valore di offerta della vita per i seguaci presenti e per quelli futuri. Nel primo capitolo si tenta di capire la psicologia di Gesù in preghiera con riferimenti ai quattro vangeli. Nei capitoli centrali sono esaminate, col metodo dell'esegesi spirituale, le tre parti della preghiera giovannea: Gesù prega per se stesso, per i discepoli e per i futuri credenti. Tutto si conclude con uno slancio di amore al Padre "giusto" che consente a Gesù di rivelare il suo vero nome attraverso gli eventi pasquali che sta per affrontare e che sono la sua glorificazione.
Scena dopo scena, i racconti della passione e della risurrezione di Gesù di Nazareth nel vangelo di Matteo.
Luca testimonia la maturazione storica della comunità impegnata a vivere la radicalità del Vangelo nella quotidianità della vita.
Scena dopo scena i racconti della passione e della risurrezione di Gesù nel Vangelo di Luca. È il volto ''nuovo'' di Dio: il volto della dedizione crocifissa ma non sconfitta. Fra i due momenti – di Gesù di Nazaret e il Signore risorto – vi è un rapporto di profonda continuità, come tra ciò che è nascosto e ciò che è svelato. La risurrezione è la verità della croce.
Meditazioni sul Natale nel Vangelo di Luca.
"Sono sempre più convinto che la direzione del radicalismo evangelico è la quotidianità, dove per quotidianità intendo la situazione normale in cui l'uomo è costretto a vivere. La proposta evangelica vuole essere una proposta vera, reale, possibile, per l'uomo nel mondo, nel mondo così com'è. È questa una grande sfida che i cristiani non devono mai lasciar cadere. Radicale è la novità che il vangelo sa introdurre nelle condizioni comuni. Spero che questo mio commento al vangelo di Matteo riesca a mostrarlo."
Un viaggio, all'interno dei Salmi, con la guida discreta e sapiente di un profondo conoscitore. Dopo una breve sosta per uno sguardo d'insieme (Introduzione), si penetra nella regione poetica e spirituale dei salmi. Paesaggi noti lasciano spazio ad angoli segreti e scorci sorprendenti, colori accesi si alternano a colori smorzati: sono i ''colori'' dell'animo umano. Scrive Agostino: «non c'è sentimento dell'uomo che non sia rappresentato nei salmi come in uno specchio. Lo spirito santo ha messo qui, al vivo, tutti i dolori, i dubbi, le speranze, fino alle più confuse emozioni da cui l'animo degli uomini è agitato». Un viaggio appassionante. Umanissimo. GIANFRANCO RAVASI, arcivescovo, è Presidente del Pontificio Consiglio della Cultura. esperto biblista ed ebraista, è stato Prefetto della Biblioteca ambrosiana di Milano e docente di esegesi dell'antico testamento alla Facoltà teologica dell'Italia settentrionale.
Un commento divulgativo e pastorale che mette a disposizione di tutti il messagio di Matteo. L'autore, sulla base di una rigorosa e solida esegesi, pone il messaggio evangelico alla portata di tutti secondo un metodo di chiarezza, essenzialita e attualizzazione. Dunque, un commento di divulgazione", intesa non come ricerca di metodi nuovi e di nuovi significati, ma neppure soltanto una esemplificazione dei dati scientifici, cosi da metterli a disposizione di una cerchia piu vasta di persone. Molto di piu: uno sforzo per rendere "trasparenti" l'uno all'altra il testo evangelico e la nostra vita. "
"In tanti anni sono cambiati gli studi sul vangelo di Marco e, nella misura del possibile, ho cercato di servirmene. Ma, in tanti anni, sono cambiati soprattutto i miei occhi che leggono. Mi pare d'aver capito che l'essenziale non è sempre la ricerca di significati nuovi, ma la penetrazione della bellezza e della profondità di ciò che è detto, che è lì, quasi in superficie, ma di cui bisogna accorgersi. Per accorgersi è necessaria una lettura partecipata e sempre capace di stupirsi. È questo che mi sono proposto nel mio commento. Aggiungo che il mio scopo è di far incontrare la Parola con la vita e la vita con la Parola. È "scontrandosi" con l'esistenza che la Parola svela il suo vero significato".
Un libro per una lettura profetica del tempo presente. Il commento di Maggioni - esegeticamente rigoroso e aggiornato, stilisticamente limpido e spigliato - rimuovendo diffidenze, pregiudizi e ostacoli nel lettore, lo mette in grado di recepire il messaggio dell'Apocalisse.
Solo Matteo e Luca ci hanno narrato il Natale. In questo volume l'Autore propone una lettura biblico-spirituale dei primi due capitoli del vangelo di Matteo: il cosiddetto ''vangelo dell'Infanzia''. La tradizione cui Matteo attinge è concentrata sulla figura di Giuseppe e sembra aver avuto origine in Galilea, forse a Nazaret dove viveva la parentela del padre legale di Gesù. Nell'approccio esegetico-spirituale qui offerto, il testo biblico è restituito in tutta la sua luminosità viva ed efficace: arriva al cuore passando per l'intelligenza. Oscar Battaglia (1930), dottore in Teologia biblica, è professore emerito di Sacra Scrittura all'Istituto Teologico di Assisi, di cui è stato anche preside.
Un'indagine su ciascuno dei dieci comandamenti in cui si cela la grandezza del monoteismo ebraico-cristiano. Tra tutte le parole dei dizionari e delle enciclopedie, dieci, per la Bibbia, sono le piu assolute e incontestabili. Consegnate da Jhwh a Mose sul monte Sinai e incise su tavole di pietra, simbolo di cio che permane al di la dello scorrere del tempo e della storia, le prime cinque sono svelative del divino come amore gratuito e incondizionato, le altre cinque istitutive dell'umano come possibilita di amore ugualmente gratuito e incondizionato. Di queste dieci parole, conficcate nella coscienza umana e mai cancellabili definitivamente perche non provenienti dalle sue profondita ma da altrove, l'autore ricostruisce la genesi e i contenuti alla luce del testo biblico originario, ritrovandone la potenza di senso capace di parlare anche all'uomo postmoderno.
"Confesso che questo commento alla Lettera di Giacomo, iniziato con difficoltà e non senza resistenze, mi ha poi via via affascinato. Ho intravisto sempre più chiaramente la sorprendente attualità di questo scritto, breve, umile e trascurato. Trattandosi di un testo semplice e persino povero, sono stato costretto a indugiare sulle singole parole, le espressioni, le immagini, le risonanze, i riferimenti biblici espliciti e impliciti? Le frasi di Giacomo, e soprattutto le sue immagini, sono come certe sculture antiche le quali, proprio perché non rifinite nei particolari, guadagnano in efficacia. Ma occorre osservarle più volte e abituarsi al loro stile." (Dalla Prefazione)
Una ricostruzione della trama narrativa, simbolica, teologica di quella Grande Storia che e la Bibbia. La Bibbia come parola amicale di Dio, ma soprattutto come storia - la Grande Storia - della'amore di Dio per l'uomo attraverso la vicenda di un gruppo di ebrei liberati dall'oppressione egiziana nel 1300 circa a.C. E attraverso la vicenda di uno dei suoi figli piu straordinari, Gesu di Nazareth. Di questa Grande Storia, intesa nel duplice senso di racconto e di evento, l'autore ricostruisce la trama narrativa, simbolica e teologica, individuando i grandi temi o nuclei - esodo, deserto, monte e terra promessa per il Primo Testamento; passione, risurrezione, spirito e missione per il Secondo Testamento - che continuamente generano e rigenerano il lessico cristiano in forme sempre nuove e feconde.
Fra la Parola di Dio e l'uomo c'era come una distanza incolmabile, Giovanni invece afferma che la distanza è stata colmata. La Parola è divenuta carne: è entrata nel mondo, assumendone tutta la relatività. Non è l'uomo che con la sua ricerca sale verso Dio; ma è Dio che discende nella carne, cioè nell'esperienza umana storica, concreta. Per Giovanni l'uomo che si salva è l'uomo che ama.
La risurrezione di Gesu, un evento unico. I Vangeli come ne parlano? Accingendosi a parlare del Risorto, gli evangelisti si sono trovati di fronte ad una difficolta non da poco: raccontare qualcosa di unico, di cui il lettore non ha alcuna esperienza. L'autore vuole mostrare come i brani evangelici che parlano delal risurrezione di Gesu fissino la loro attenzione non sul Risorto stesso, ma piuttosto sulle vicissitudini dei testimoni di fronte a quel fatto. Lungi dall'essere una semplice dimostrazione, l'incontro col Risorto si fece subito domanda per gli stessi discepoli che vi parteciparono. Una domanda a se stessi. Una domanda che i vangeli rivolgono anche al lettore, superando" la distanza che inevitabilmente ci separa da quell'evento unico. La risurrezione dunque non basta: occorre vedere come ciascuno di noi risponde. "
Il Presepe, non piu semplicemente un plastico da ammirare ma anche e soprattutto una Storia da ascoltare. Un volume per una strenna originale. Il volume vuole confrontare i testi del Vangelo di Luca e Matteo con le rappresentazioni plastiche" della visita dei pastori e dei magi a Betlemme - il presepe - a noi cosi familiari. L'autore si concentra in particolare sui brani che sono alla base del presepe. Il percorso seguito e "liturgico": i testi sono letti seguendo la lettura che viene fatta nell'assemblea, cercando di mettersi nei panni di quei fedeli che conoscono i vangeli dell'infanzia solo per averli sentiti leggere a Messa. "
Quali sono i segni che identificano l'"uomo nuovo", il cristiano? È possibile separare lo spirito dalla materia, come vorrebbero ricorrenti concezioni dualistiche? La prima lettera di Giovanni, con forza e coerenza, difende l'unità dell'esistenza cristiana: l'unità fra conoscenza e prassi, fede e amore. Non c'è vero conoscere che non sia anche reale esperienza, reale condivisione. Così come non è possibile separare l'umanità e la divinità nella persona di Cristo. Il Figlio è divenuto "uomo" nel senso più vero e umano del termine. Il commento di Bruno Maggioni - essenziale ma puntuale - sa conciliare felicemente "la competenza dello specialista, la semplicità del linguaggio e la densità del messaggio".