Anna Maria Partini, dopo aver studiato, principalmente dal punto di vista alchemico, il marchese Massimiliano Palombaro, Francesco Maria Santinelli, padre Athanasius Kirker, il cardinale Decio Azzolino e soprattutto la regina Cristina di Svezia, fulcro intorno a cui si riunivano questi studiosi, ha naturalmente spostato le sue ricerche sulla personalità del papa Alessandro VII (Fabio Chigi) che nel dicembre del 1655 accolse appunto la regina Cristina (venuta in Italia dopo la sua abiura al luteranesimo per abbracciare la religione cattolica). In questo breve saggio la Partini tratteggia la figura di Fabio Chigi, salito sul soglio pontificio nel 1655, un papa che diede grande impulso alla vita culturale e accademica del tempo e che s'impegnò nella ricostruzione e nell'abbellimento della città. Come risulta dai suoi codici e dai rapporti col Kircher, s'interessò delle scienze naturali e soprattutto della "scienza dei numeri", come dimostra il lavoro che il padre gesuita compilò per lui, intitolato "Diatribe Aritmetica". Nel volume anche le traduzioni italiane de "La buona filosofia" e "L'arte della salvezza" attribuite ad Alessandro VII.
Ai cenni biografici e a un attento esame del pensiero filosofico e scientifico, ma soprattutto alchemico, di Kircher, segue una serie di brani scelti tratti dalle sue opere. Si interessò di fisica, chimica, matematica, filosofia, astronomia, storia naturale, e cercò, attraverso i suoi studi sui geroglifici, di riportare alla luce la tradizione ermetica. Seguace di Marsilio Ficino, scrisse numerose opere di ermetismo religioso e fece parte del cenacolo alchemico che si riuniva intorno la Regina Cristina di Svezia. Nell'"Oedipus Aegyptiacus" avvicina le varie fasi del processo alchemico al mito di Osiride, Iside e Horo.