Da più parti sono stati sollevati dubbi per ciò che concerne la qualità e la completezza dell'informazione scientifica offerta dai mezzi di comunicazione di massa, fonte privilegiata della formazione dell'opinione pubblica. La corretta informazione rappresenta, però, il presupposto per un serio dibattito pubblico in merito alle valutazioni morali e sociali delle novità che la ricerca scientifica propone, specialmente per quanto attiene al campo delle questioni cosiddette "bioetiche". Discutere relativamente all'adeguatezza dell'offerta informativa pare quindi, oggi più che mai, importante e necessario.
Chi accompagna un malato terminale negli ultimi giorni della vita deve affrontare questioni etiche legate fondamentalmente al tema dell'autodeterminazione: quanto può e deve sapere il malato riguardo al proprio stato, come e quando bisogna informarlo, quali decisioni possono essere lasciate ai parenti. Si tratta di situazioni terribilmente complesse, che lasciano spesso nell'operatore sanitario la sensazione di non aver fatto tutto quanto era in suo potere per alleviare le sofferenze del malato e per rispettare la sua volontà. Il libro esamina nel dettaglio una serie di casi clinici realmente avvenuti e risponde alle domande proposte dagli operatori analizzando nel concreto i comportamenti possibili.