Atti del XXVI Convegno del Centro Studi Avellaniti, Fonte Avellana 29-30 agosto 2004. Il libro affronta un tema classico della medievistica, la cosiddetta riforma ecclesiastica del secolo XI. Come cambiò la presenza della Chiesa nella società, il suo rapporto con il potere e la sua autocoscienza nel passaggio dal primo al secondo millennio. In particolare il volume riflette su che cosa significava nel secolo XI riformare la Chiesa. Dietro la retorica del ritorno a una forma primitiva e per questo più aderente al Vangelo si nascondeva una volontà di rinnovamento oppure il bisogno di restaurare un ordine perduto?
Alla fine del secolo X aspirazioni individuali alla santità e grandi progetti di riforma della società andavano di pari passo; la dimensione religiosa alimentava l'ideologia del potere regio, ma sostanziava anche la realtà stessa della politica imperiale. Monaci ed eremiti come Romualdo di Ravenna (fondatore dell'ordine camaldolese) costituivano, infatti, gli interlocutori privilegiati di Ottone III, che considerava la loro prosperità, sia materiale che spirituale, come il fondamento della stabilità stessa dell'impero. Figure come Romualdo di Ravenna, dalla grande statura spirituale, funsero da coscienza critica del sistema, coltivando intensi rapporti con il potere ma non rinunciando a denunciarne le carenze.
Atti del Convegno Fonte Avellana 2001.