Attraverso la storia dell'ascesa della famiglia Kaunitz dalla nobiltà provinciale ai ranghi più elevati dell'aristocrazia e della politica imperiali, Grete Klingenstein ripercorre le vicende della trasformazione dei ceti nobiliari nell'area austro-boema tra XVII e XVIII secolo, illuminando così quella stessa dell'Impero. Le vicende che ebbero per protagonisti il giudice provinciale Leo Wilhelm, il vicecancelliere Dominik Andreas e il governatore di Moravia Maximilian Ulrich, padre del futuro gran cancelliere, di Maria Teresa e Giuseppe II, vengono illustrate dall'autrice per sciogliere gli intricati nodi politici e familiari che tra Sei e Settecento legarono un ristretto gruppo di famiglie aristocratiche alla corte asburgica e ai dicasteri più importanti di un impero che si avviava ad assumere il ruolo di grande potenza europea. La radicata presenza di una mentalità di stampo mercantilista nell'area boemo-morava negli anni a cavallo tra XVII e XVIII secolo e la diffusione di un forte sentimento di ammirazione per il modello olandese, di cui i Kaunitz furono convinti sostenitori, aiutano poi a comprendere quanto sia stata aggiornata e peculiare, pur entro la cornice della tradizionale educazione aristocratica ampiamente e accuratamente illustrata nel testo, la formazione del futuro cancelliere, illuminando così anche la cultura dei vertici della amministrazione imperiale a metà Settecento.