«Sapete quale è stata la sorpresa? Queste riflessioni sono sorprendentemente attuali e gettano vivida luce sul nostro faticoso presente». Così scrive il cardinale Angelo Comastri nella sua prefazione dopo aver letto queste pagine scritte nel 1945-46 per Radio Rai di Venezia. Capovilla è un giovane prete di trent’anni e già rivela, alla lettura di oggi, come il Signore chiama e sceglie ciascuno per una precisa vocazione. La sua lunga vita continua ad essere un «Eccomi, Signore!». Continua ad essere il sacerdote don Loris, anche dopo la nomina a Cardinale. Del resto Papa Giovanni XXIII, già nel 1903, aveva scritto nel suo Giornale dell’anima: «Voglio che si dica di me, e me ne glorierò più di qualsiasi altro titolo, che sono stato un sacerdote di fede viva, semplice...». Parlava dai microfoni presso un Crocefisso, Capovilla. In quegli anni ancora feriti dalla guerra, entrava familiarmente nelle case, sapendo che la parola del sacerdote era attesa come una benedizione e un ammonimento. «Così entro nelle vostre case e mi assido alla vostra stessa tavola per spezzare il pane con voi».
«Mi intrattengo da cristiano con cristiani intorno a problemi di scottante attualità», e di continua attualità a distanza di settant’anni.
Catalogo della mostra promossa dalla Società San Paolo in collaborazione con il museo nazionale di Castel S. Angelo
a cura di Giancarlo Rocca
Negli Ordini e negli istituti religiosi l’abito fu innanzitutto un’espressione di povertà, di cui i religiosi facevano professione mediante voto.
In seguito si intese dare anche un significato spirituale all’abito religioso, attribuendo ai singoli elementi che lo componevano un richiamo ascetico e spirituale.
L’abito faceva riconoscere il religioso dalla gente e lo poneva alla sua attenzione. Nello stesso tempo si trattava di qualcosa di «effimero», in quanto l’abito religioso esprimeva usi e tendenze della società contemporanea con tutto quello che di effimero poteva presentare.
Di qui si spiega la varietà degli abiti lungo i secoli e la loro drastica semplificazione adottata dopo il concilio Vaticano II.