Jackson Brodie, ex poliziotto ed ex investigatore privato, è in vacanza a Edimburgo. Si sta svolgendo l'annuale Festival teatrale, c'è molta gente, molti attori e Julia, fidanzata di Brodie, recita in una pièce d'avanguardia. All'improvviso, dopo un banale tamponamento fra una massiccia Honda Civic blu e una piccola Peugeot a noleggio, scoppia una lite tra i due conducenti. Un uomo, grande e grosso, chili e chili di muscoli da sollevatore di pesi, scende dalla macchina brandendo una mazza da baseball e aizzando il suo massiccio Rottweiler contro il tipo della Peugeot, un uomo che nasconde una misteriosa identità dietro il grigiore di un nome preso a prestito. Lo scontro è violento e l'uomo della Peugeot, ferito, viene portato in ospedale. Questa coincidenza iniziale, un episodio apparentemente banale e privo di senso, segnerà in modo indelebile la vita di tutti i presenti e accomunerà i loro destini. Il destino di un killer misterioso e spietato e quello di un giallista di successo che nasconde un doloroso segreto, di una ricca casalinga delusa e di una bella spia russa, di un potente impresario edile colpito da malore e di un attore comico in declino, di una poliziotta madre di un adolescente cleptomane e di Jackson Brodie. Come in un gioco di colorate matrioske, tutte le storie si intrecciano ed entrano l'una nell'altra con quell'esatta precisione, e insieme ricca casualità, che spesso sono ingredienti fondamentali di una buona indagine come della vita stessa.
Darina è una donna giovane e bella. Una donna troppo libera in una città dilaniata dalla guerra dove essere donne non è facile ed essere libere è solo un sogno. O una condanna. 'Assim è suo padre. Un intellettuale laico in esilio, innamorato dell'alcol, del poker e del jazz, che insegna alla figlia il piacere del buon vino, l'amore per la letteratura e ad esser sempre libera e ribelle. Libera dalle regole, dalle tradizioni, dalle religioni, dagli uomini e dai mariti, da tutti quelli che pensano, ad esempio, che la verginità sia una dote per la donna. Ma a Beirut è l'inferno. Bombardamenti, massacri, fame, isolamento. Una lunga, agonizzante guerra civile. L'unica legge è quella delle armi. Per gli adolescenti che vivono lì la guerra con la sua adrenalina è una droga, come lo è l'hashish o il sesso che si fa per dimenticare l'orrore o la roulette russa che si prova per sentirsi vivi. Darina lo sa e sperimenta tutto fino in fondo e fino in fondo paga le conseguenze della sua folle ribellione. Poi una notte, dopo la morte del padre, viene picchiata e rinchiusa dalla sua famiglia in manicomio dove l'unico modo che ha per sopravvivere è fingersi pazza e scrivere su fogli immaginari la sua storia. Questa storia. Una storia vera, autobiografica, raccontata ad alta voce.