"Il costato trafitto del Redentore è la sorgente alla quale ci rimanda l'Enciclica Haurietis aquas: a questa sorgente dobbiamo attingere per raggiungere la vera conoscenza di Gesù Cristo e sperimentare più a fondo il suo amore. Potremo così meglio comprendere che cosa significhi conoscere in Gesù Cristo l'amore di Dio, sperimentarlo tenendo fisso lo sguardo su di Lui, fino a vivere completamente dell'esperienza del suo amore, per poi poterlo testimoniare agli altri." (Benedetto XVI)
Nonostante la vasta fama di santità che suor Margherita M. Alacoque aveva lasciato dopo la sua morte si arrivò alla sua beatificazione soltanto quasi due secoli dopo e dopo 230 anni alla canonizzazione. Le ragioni di questo enorme ritardo del processo vanno ricercate nell'accanita ostilità dei nemici della devozione al S. Cuore e di S. Margherita che fu accusata di essersi inventata tutto. L'importanza di questo documento sta nel fatto che, iscrivendo sr. Margherita M. Alacoque nell'albo dei santi, Benedetto XV mette fine alle infondate calunnie sul suo conto e, narrando la sua "meravigliosa storia", esalta la sua personalità e ce la propone come donna equilibrata ed eroica, di cui la Chiesa può giustamente gloriarsi. Insieme alla mirabile Santa Benedetto XV celebra anche la grande mistica, di cui accetta in pieno il messaggio: il culto al Cuore di Cristo, che ha come fondamento la Rilevazione pubblica (Bibbia e Tradizione Apostolica) e che porta l'inconfondibile impronta delle rivelazioni private fatte a S. Margherita M. Alacoque.
Poco più di un secolo fa, con l’enciclica Annum Sacrum (25 maggio 1899), Leone XIII disponeva che in tutto il mondo, l’11 giugno di quello stesso anno nella chiesa principale di ogni città e di ogni paese, dopo un triduo di preparazione, si compisse in modo pubblico e solenne l’atto di consacrazione del genere umano al Sacro Cuore di Gesù. Questa decisione era stata preceduta da numerose approvazioni ufficiali del culto al Divin Cuore, da parte dei romani pontefici, venute nell’arco di duecentoventicinque anni, da quando cioè santa Margherita Maria Alacoque aveva ricevuto la missione di propagarne il culto. Perciò, Leone XIII non esitava a presentare la consacrazione del genere umano al Cuore di Gesù come “una forma di ancor più splendido omaggio, che sia come il culmine e il coronamento di tutti gli onori, che sono stati tributati finora a questo Cuore Sacratissimo” (ivi, n.2).
Enciclica sulla consacrazione del mondo al Sacro Cuore.