La preghiera dei Salmi Penitenziali è stata il conforto nei momenti di lutto, di paura, di scoramento di quanti ci hanno preceduto nel cammino della vita. Anche nel nostro tempo queste preghiere, unitamente alle sette parole di Cristo sulla croce, possono diventare un sostegno per scendere nel proprio cuore fino a imparare a passeggiare serenamente sugli abissi dell'anima come dei funamboli che apprendono l'arte di sostenere il mistero di se stessi. In queste pagine l'autore intende scoprire, di questi testi così antichi ma sempre nuovi per la loro capacità di interpretare l'anelito del cuore umano, sotto la cenere di un linguaggio che forse ci sembra lontano, la brace da cui possiamo attingere la scintilla necessaria per riaccendere la fiamma della speranza. Una speranza che rischiari i luoghi e i momenti in cui dobbiamo misurarci con le nostre tenebre e dichiarare guerra alla paura che ci paralizza e ci rende troppo vulnerabili.
Siamo un'umanità che per un verso è in trappola e per l'altro in fuga. Un'umanità che, nella condizione più agiata, conosce al massimo il turismo, ma che ha perso la cognizione del viaggio e certamente, almeno in larga parte, anche la percezione del valore del pellegrinaggio, della ricerca, dell'incontro, dell'attesa di una svolta. Un pellegrinaggio non è un viaggio qualsiasi, non è esperienza di pura conoscenza di luoghi particolarmente importanti per la loro storia religiosa o il loro valore artistico. Esso ha, paradossalmente, le caratteristiche che lo inseriscono nella prospettiva di un'esperienza di ritorno. Non si tratta di un ritorno al passato. Non bisogna pensare a una dinamica regressiva di rifiuto della vita e della storia. "Tornare" non significa "tornare indietro", bensì risalire all'essenziale, a ciò che ci riguarda profondamente e ci invita a una condizione più vera.
Saulo di Tarso ebbe la fortuna di essere iniziato a una doppia cultura: l'ellenismo e l'ebraismo. La sua illuminazione sulla via di Damasco non cambiò il suo carattere impetuoso: la Grazia non cambia la natura. Saulo rimarrà ebreo, anche se rinuncerà a recitare la preghiera giudaica quotidiana: «Benedetto sei tu Signore che mi hai creato ebreo e non pagano». Frédéric Manns conferma le sue doti di raffinato divulgatore affrontando la figura di Saulo, colui che da acerrimo nemico del cristianesimo ne divenne invece, con il nome di Paolo, il più appassionato testimone. Un racconto avvincente che trascina il lettore nella cultura del tempo, fra ellenismo ed ebraismo, agli albori della religione che avrebbe mutato il destino di popoli e culture.
Senza Gerusalemme e senza la Terra Santa non ci si può dire cristiani. Il Vangelo è storia, è narrazione di luoghi, di fiumi, di mari, di città, di villaggi. Gesù per primo è storia. Per questo, da sempre, i credenti si fanno "pellegrini" e visitano la terra di Gesù. In questo percorso emozionale, interiore e biblico, Marco Garzonio indica al lettore una modalità inedita per visitare i luoghi avendo come solida traccia le lettere pastorali di Carlo Maria Martini, indimenticato arcivescovo di Milano dal 1980 al 2002. Chi vuole scoprire il mistero della Terra Santa nelle parole di un grande esegeta, troverà al proprio fianco una guida d'eccezione, un padre e un maestro che sentiva di appartenere a questa terra in spirito di fraternità e di dialogo.
La felicità non è una chimera irraggiungibile: è una conquista dell'essere, che si raggiunge attraverso un "risveglio spirituale" capace di fondere gli infiniti "frammenti di senso" in un'unica sorprendente visione, proprio come accade nella percezione dei vetrini colorati di un caleidoscopio. I brani di questo percorso antologico - che contiene molti inediti - rappresentano le note migliori dello spartito gibraniano e suggeriscono una melodia a cui ogni lettore potrà ispirarsi per creare la propria musica del cuore, una sinfonia di pace e di felicità da reinventare giorno per giorno.
Cercare un nuovo linguaggio per parlare di Dio oggi è sempre stato il desiderio più grande di padre Silvano Fausti. In tutta la sua vita ha cercato di realizzarlo servendo la Parola con uno stile di vita semplice e fraterno. Chi incontrava Silvano, incontrava la Parola e la strada per arrivare al Signore. Ma anche il mondo circostante e la realtà storica diventavano più chiari, aprendo a ciascuno un inaspettato percorso di discernimento. Il lettore potrà qui ripercorrere questa esperienza attraverso le risposte di padre Fausti ad alcuni interrogativi dell'uomo di oggi. Nel suo stile incisivo, positivamente provocatorio e spesso paradossale, Silvano ascolta, benevolmente, con attenzione; poi si mette in ascolto della Parola di Dio. E alla fine risponde e non si tira indietro, consapevole che c'è un'unica storia da vivere come discepoli.