Qui lettere alle mamme, lettere sulle mamme. Qui, lettere alle mamme. Lettere a mamme di cui si coglie bene il ruolo, un non delegabile ruolo. Unico, tipico, espressione dell'amore di chi ha dato la vita ed ha fatto la scelta della vita. Della migliore vita possibile. Perciò si leggerà dei passi verso il moto, dentro il moto, con il moto. Con il movimento e con il gioco, due determinanti della vita di ogni uomo, chi più chi meno, chi molto chi poco, fortunati coloro che ebbero più movimento e più gioco, cioè più libertà, più creatività, più spontaneità, più opportunità di tutto; sfortunati - davvero, poiché ne soffriranno per il corso della vita - quelli che ne ebbero poco, quelli cui fu ostacolato, sottratto, vietato e proibito ed ebbero assai più di altri giorni bui in cui bisognava nascondersi, invece di uscire aperto a muoversi, a giocare. Come quelle di un profeta. Lettere di Gioachino. Gioachino Kratter, che è un maestro con la M grande nell'ambito dello studio e della ricerca sul movimento umano, può vantare anche una preziosa esperienza di paternità di due "bambine-ora-donne-ahi-come-è-passato-rapido-il-tempo!" e scrive lettere alle mamme: una prima è "lettera-pensiero alle mamme in divenire": lettera dell'attesa di un bambino e i moti dell'animo di chi aspetta e del corpo in divenire di chi è aspettato; sono importanti e vanno assecondati e custoditi i movimenti di chi si sposta verso la nascita; una seconda è "curiosità sulle bambine che si muovono nel nuovo ambiente (0-3 anni)" e contiene una miniera di informazioni e di suggerimenti e di stimoli a pensare e a fare. Anni importanti, gli 0-3: "...Nei primi tre anni di vita molto accade e il lasciar fare aiuta a strutturare il sé" dice Gioachino. Poi la lettera terza, a mo' di "proposta ai genitori delle giovani bambine che scelgono di non stare ferme per dovere (3-7 anni)", nella quale - tra mille altri aspetti - è capace di parlare mirabilmente del bosco e dell'acqua, ma non parla di favole o, meglio, parla della favola che è la vita se la sai condurre come si deve e se la sai indicare opportunamente a chi deve viverla e farla vivere ai giovanissimi e ai giovani. Anni in cui il movimento deve rappresentare uno strumento per sentire e per crescere e per sentirsi crescere: "ponti da superare, salite faticose, cime da raggiungere e soddisfazione di essere arrivate in alto, lassù, vicino o addirittura dentro le nuvole. Stancarsi e riposarsi...". Nella quarta lettera, Gioachino introduce l'argomento sport per la fascia di età che copre i 7-14 anni: "lo sport come campo di esperienza (ce) ed esplorazione del proprio limite individuale di velocità (Liv)". "care mamme - scrive Gioachino - siate presenti nel dialogo con le adolescenti, attente a tutte le componenti citate, favorite le attività del "fare e sperimentare" e considerate lo sport come eccezionale opportunità per uno sviluppo equilibrato della persona. Relegare la pratica del corpo in movimento in qualche ritaglio di tempo anziché farne un buon uso quotidiano, significa rallentare la crescita armonica delle giovani."
"Insegnare la vita con il movimento e con lo sport" riaffronta originalmente il tema sempre attuale, sempre bisognoso di nuovi punti fermi, del fenomeno movimento. Di esso, inteso come attività motoria in sé ed anche come sport, esalta il significato e il ruolo nella vita delle persone, la funzione di educare alla vita, in quanto capace di conferire fondamentali abilità di vita a chi lo pratica e, perciò stesso, lo esplora. Di abilità di vita tratta appunto questo testo, cioè delle cosidette life skills, che nell'ambito dello sport e dell'educazione fisica trovano ambienti e pratiche ideali per farne esperienza diretta e facilitarne il transfer ad altre - forse tutte le altre situazioni di vita. I tre autori espongono così indagini, ricerche, programmi sperimentati nel mondo con successo e con precise procedure che coinvolgono direttamente ogni persona nel processo decisionale e nel raggiungimento degli obiettivi. Il testo si avvale anche di importanti appendici: la prima, sulle definizioni e sulle classificazioni date alle life skills; la seconda sui programmi monodisciplinari sperimentati con successo in diversi continenti; la terza sui possibili strumenti di valutazione quantitativa e qualitativa della efficacia del cosiddetto life skill training; la quarta, sulle interrelazioni fra efficienza fisico-motoria, funzioni cognitive e life skills in popolazioni con sviluppo tipico o atipico.
Si tratta di un'opera originale, comprendente una approfondita e assai ricca disamina della storia del pensiero umano sul movimento dei viventi: dal primo approccio dell'uomo primitivo, alle visioni articolate dei grandi filosofi e scienziati, fino ai moderni e non soddisfacenti approdi. Il lettore scoprirà tutta la misteriosità del concetto e la sua non riconducibilità, in fondo, al mondo dei fenomeni misurabili. Trenta fondamentali lezioni, arricchite da questionari di verifica dell'apprendimento e dalla specifica bibliografia. Indispensabile per tutti gli operatori e i professionisti del movimento e dello sport, soprattutto per comprendere (o predisporsi a farlo) il complesso mondo (oggi del tutto travisato) dell'allenamento.