L'heritage, il patrimonio della cultura, è sempre più digitai heritage: un archivio immenso, più o meno accessibile, interrogabile, preservabile che contiene la nostra memoria del passato; ma soprattutto un ambiente vivente, dove compiere esperienze e ricreare conoscenze e identità. I saggi di questo volume esplorano il cantiere aperto e in pieno sviluppo della memoria digitale; da una articolata teoria dell'heritage (la tradizione, la convergenza tra mente e tecnologia, la virtualizzazione delle istituzioni culturali, i conflitti, gli attori e la possibile evoluzione) a una approfondita inchiesta sulle strategie e le migliori pratiche dei musei e degli altri soggetti nello scenario internazionale attuale; da una messa a punto sui temi emergenti dello storytelling e del crowdsourcing alle questioni dell'accessibilità e dei diritti sui "contenuti". Completa il volume il rapporto di sintesi dell'Osservatorio sulla comunicazione on line delle istituzioni italiane dell'heritage (2009-2010), una estesa ricerca sui siti web di musei, fondazioni e aree di scavo.
Il libro indaga il rapporto tra giovani (nativi digitali) e memoria storica. Fino a che punto i nuovi mezzi di comunicazione hanno influito negli ultimi dieci anni nella formazione di una nuova percezione del passato? Se c'è stato un appiattimento sul presente "senza tempo" (Castells) che fine ha fatto la prospettiva storica? È vero che di fronte ad una simile trasformazione i mass media (soprattutto la tv) e i media più tradizionali (la letteratura scritta) hanno riacquistato un'importanza strategica? Dall'angolatura prevalente del rapporto dei giovani con la storia e la memoria, l'indagine si concentra innanzitutto sulla ricostruzione del panorama del rapporto storia-televisione a partire dalla paleotelevisione e del riutilizzo dei vecchi modelli nella televisione attuale. Si dedica quindi alla mappatura dell'insieme complesso dei format neotelevisivi indirizzati alla divulgazione della storia, per poi arrivare a definire i confini, spesso incerti, tra fiction e documentario storico. Approda infine al rapporto tra storia e new media. La ricerca si avvale di strumenti di indagine di carattere quantitativo-qualitativo, basati su un questionario somministrato ad un campione di diverse centinaia di studenti universitari della Sapienza e di una serie di focus group organizzati nello stesso ambito.
Le nuove tecnologie digitali stanno trasformando il campo artistico dello spettacolo: mutano le tecniche, i tempi, le immagini stesse. Questo libro esplora il mondo delle arti digitali e ne svela i meccanismi tecnico-materiali di produzione e le forme di ricezione, intrecciando il presente con il passato in esempi concreti che attraversano la scena teatrale, cinematografica e video artistica. Fondato su esperienze laboratoriali di ricerca e insegnamento il volume fornisce gli elementi di base per quanti intendano avvicinarsi alla teoria e alla pratica della produzione artistica digitale.