La grande sfida nel contesto della postmodernità e della crisi antropologica che la caratterizza richiede una riflessione etica profonda. Nessuna sopravvivenza del nostro pianeta può verificarsi senza un ethos globale.
I valori propri dell’animazione-formazione vocazionale hanno un rapporto fondante con la fede cristiana, ma riconoscono anche il valore umanizzante di numerosi documenti internazionali come punti di riferimento fondanti il diritto internazionale che possono rinforzare la nostra visione etica del mondo e della vita.
Il servizio alle vocazioni opera essenzialmente e intenzionalmente per una società più rispettosa dei diritti degli individui e dei gruppi, e quindi la difesa e la promozione di tali diritti sono parte integrante del lavoro dell’animazione-formazione vocazionale.
Il richiamo ai valori etici come fondamento dell’attività umana e dei rapporti tra gli uomini ha una necessaria, diretta e profonda ricaduta sull’essere e sulla formazione dell’operatore vocazionale. In virtù di quest’atteggiamento di onestà, trasparenza, disposizione non violenta e impegnata nella costruzione sociale, egli deve avere una visione fiduciosa e positiva dell’uomo singolo che si traduce in responsabilità etica per l’altro.
L’etica professionale postmoderna si configura attorno ad alcuni aspetti particolari quali la crisi d’autorità, il dibattito attorno all’universalismo/relativismo/pluralismo e l’importanza del rispetto della libertà individuale. In particolare, i codici deontologici sono nati con una pretesa universale, cercando di definire un comportamento «corretto» in modo universale.
L’obiettivo di questo testo è quello di approfondire questa prospettiva nella configurazione di una persona impegnata nel servizio vocazionale, coerente con la visione etico-antropologica propria dell’epoca contemporanea e della «visione vocazionale» dell’uomo.
Uno strumento utile per quanti vogliono specializzarsi nell’uso dei test, soprattutto per apprendere un metodo di lavoro che aiuti ad usare i test nei diversi ambiti in cui l’intervento psicologico comporta anche la fase diagnostica. Nella prima parte del volume si prendono in esame tutte le caratteristiche più eminentemente psicometriche, relative alla costruzione e all’utilizzo dei test; nella seconda parte si esaminano specificamente alcuni strumenti di indagine diagnostica, seguendo un raggruppamento per aree di applicazione. Il filo conduttore di tutto il testo è l’approccio psico-educativo con cui si guarda al lavoro del testing psicologico.
Quattro motivazioni guidano questo volume. Primo, l’evoluzione degli studi sulla concezione diagnostica, evoluzione sancita dall’apporto innovativo del DSM-5. Una trasformazione non solo teorica, ma anche di prospettiva, che ha permesso di influenzare il modo di concepire le tassonomie e i metodi di classificazione diagnostica dei disturbi di personalità aprendo a letture alternative e per certi versi innovative. Secondo, la complessità degli studi psicometrici, resa sempre più tangibile grazie al contributo dei nuovi mezzi di comunicazione, che hanno profondamente cambiato la testistica odierna. Non è più un fatto di moda, né si tratta di lascarsi prendere la mano dalla proliferazione dei metodi di scoring o dei programmi di scoring. Terzo, l’obiettivo formativo dei giovani, cioè di quanti si preparano ad essere professionisti nella valutazione diagnostica. Studenti, docenti, formatori, tutti alle prese con l’apprendimento di un metodo di osservazione empirica che prende spunto dai fatti psicologici rilevati dai test, per cogliere verso dove è possibile orientare il desiderio di benessere della persona. Quarto, il desiderio di lasciarsi incuriosire dal mondo della ricerca. Ogni intervento psicologico (come quello diagnostico o psicoterapico) non è solo una fredda competenza tecnologica, ma è uno stimolo a formulare delle ipotesi e a suscitare prospettive, per facilitare la crescita delle persone in un processo di formazione permanente.
Dal punto di vista strutturale, il presente lavoro è organizzato in due parti. La prima aiuta a comprendere cosa sono i test, come si costruiscono, come si adattano e come si applicano. La seconda presenta i principali strumenti diagnostici strutturati, suddivisi in tre aree: attitudinale, motivazionale e di personalità. Inoltre, per ognuno dei test viene presentato lo scopo, l’origine, la struttura, le caratteristiche psicometriche, le norme, l’eventuale adattamento italiano e l’ambito di utilizzo.
Il testo è arricchito da una “Antologia integrativa finale”, suddivisa in tre sezioni: le “Finestre di approfondimento”, intese a mettere a fuoco ulteriori aspetti delle tematiche riportate nei capitoli; le “Finestre di lettura”, che ampliano gli argomenti a cui si riferiscono; “Il pensatoio”, schede di riflessione e di rielaborazione dei contenuti riportati nel corpo del testo.