Chi è san Francesco, il "Poverello" con il saio logoro, il viso magro e gli occhi limpidi da eterno fanciullo? Come mai il Signore lo chiama a diventare suo cavaliere? Perché lui, un giovane allegro e pieno di amici, a un certo punto sceglie di vivere povero tra i poveri? Questa è la semplice storia di un grandissimo uomo, ripercorsa attraverso i ricordi degli scritti biografici e delle fonti francescane.
"Il miracolo della conversione che genera comunione rende possibile che, a pochi chilometri di distanza, oggi siano venerati sia l'ucciso che il suo assassino, diventati 'uno' in Colui che è il Volto stesso della misericordia". Così scrive il cardinale Angelo Scola nella prefazione al volume. In effetti della vita del beato Carino da Balsamo - che assassinò il domenicano Pietro da Verona, poi proclamato santo - abbiamo poche certezze, ma il messaggio spirituale che ci è stato lasciato è semplice e importante allo stesso tempo: chiunque è necessario per il Signore, anche un assassino, e la chiamata può avvenire in qualunque momento.