«La Filocalia in edizione integrale in Italia. Uno dei classici più noti e prestigiosi della letteratura e della spiritualità del mondo grecoorientale e slavo ortodosso» (L’Osservatore Romano). «Libro fondamentale della spiritualità bizantina, unico libro di lettura, accanto al-la Bibbia, dei monaci ortodossi, è una collezione di intuizioni folgoranti, di parabole colme di stupore, di schegge di pensiero, di preghiere mistiche, di annotazioni pittoresche» (Famiglia Cristiana).
Il II volume della Filocalia raccoglie vari scritti di Massimo il Confessore, che occupano quasi due terzi del volume; quindi una serie di brevi o anche brevissimi scritti di parecchi autori: Talassio, Giovanni Damasceno, Filemone, Teognosto, Filoteo Sinaita, Elia Presbitero e Teofane Monaco. Il volume appare dunque dominato dagli scritti di Massimo. Fatto, questo, rilevante non solo quantitativamente, ma determinato dal posto che questo padre occupa nella tradizione mistica, particolarmente orientale.
Perciò in questa introduzione ci soffermeremo quasi esclusivamente su Massimo, limitandoci a qualche parola soltanto per gli altri autori: ciò anche in considerazione delle difficoltà molto maggiori che i testi massimiani presentano rispetto a tutti gli altri.