Kapuscinski è stato il più importante reporter del Novecento, esempio di un grande giornalismo improntato a una scelta etica, volto a dare voce a chi non l'ha e a produrre una qualche forma di cambiamento nel mondo. Tenace demolitore di luoghi comuni, con la sua vita il "maestro Kapu" ha testimoniato l'indipendenza del reporter, seguendo per mezzo secolo guerre e conflitti in vari continenti, dalla Polonia comunista all'Africa postcoloniale, dall'Iran di Khomeyni alla Russia sovietica. A rischio della propria vita. Biografia riccamente documentata, "La vera vita di Kapuscinski" ha dato adito a forti polemiche per aver insinuato un pesante dubbio: Kapuscinski è stato un grande reporter o un grande narratore? Ebbe mai la tendenza a esagerare, se non addirittura a inventare i fatti? Ha davvero incontrato di persona Che Guevara o il leader rivoluzionario del Congo Patrice Lumumba? Da questo spunto derivano quesiti di metodo di straordinario interesse: fino a che punto è lecito modificare lo svolgimento dei fatti per scrivere un reportage? Dove finisce il reportage e dove inizia la letteratura? Qual è la relazione tra la realtà e la parola, tra la storia e la letteratura?
Gli ingegneri, si sa, prendono le cose seriamente. E diventare padre per loro è la massima realizzazione possibile: in ballo c'è la creazione di un "oggetto" speciale. Dove i comuni mortali vedono solo un problema, l'ingegnere vede una sfida, un'opportunità, un modo di mettere a frutto le sue conoscenze e i suoi studi. Divenuto padre, il parco giochi sarà il vero e proprio laboratorio per la rappresentazione pratica di molte delle teorie studiate al primo anno di università: il piano inclinato a pendenza variabile con variazione di energia cinetica (lo scivolo), il pendolo (l'altalena), la leva di prima specie con carico variabile (il dindolò). "La data del concepimento", "La cameretta", "Il lettino", "Le storie della buonanotte" sono solo alcuni dei capitoli e degli argomenti affrontati in questo libro che ripercorre dal punto di vista degli ingegneri l'esperienza della paternità: Analisi e Progettazione, Realizzazione, Collaudo.
Per chi suona la campanella è un trattato di filosofia in pillole ad uso quotidiano frutto dell'ingegno di un professore di filosofia precario di liceo. Ermanno Ferretti si è fatto conoscere sul social network Twitter con il nome Scrip raccontando in 140 caratteri la sua vita di insegnante, dalle disavventure del precariato agli strafalcioni degli studenti, dai problemi reali della scuola a spunti per una nuova didattica. Ha vinto il premio di "Twitter più simpatico dell'anno" ai Twitter Awards 2010 ed è stato finalista nella stessa categoria nell'edizione del 2011.
Davide ha nove anni e non ne vuole sapere di andare a comprare le cose per la scuola, la mamma insiste e quel banale tragitto tra l'abitazione e il negozio si rivelerà fatale. In coma, nel sonno in cui è costretto, Davide sente e "vede" le persone distraendosi con le storie degli altri: storie di ospedale, di chiacchiere in corsia, di infermiere e lotte fra medici, come quel "dottore antipatico" che tenterà l'impossibile per salvarlo. Un legame speciale fatto di empatia e sensazioni destinate a durare si formerà fra il medico e il ragazzino: eppure il primo è un uomo schivo, scorbutico, bravissimo nel proprio lavoro ma incapace di gestire ogni genere di rapporti umani; l'altro è pieno di vita ma immobile su un letto. Una storia semplice, dall'emozionante lieto fine, è al centro di questo romanzo a più voci che dà spazio ai sentimenti e ai tanti diversi personaggi che si ritroveranno uniti di fronte alla sofferenza. Il dramma dei pazienti e del loro amore per la vita in un libro forte, tenero, poetico.
In uscita in occasione del Giorno della Memoria, il romanzo autobiografico di Ludmilla Helga Siersch, nata a Vienna da famiglia ebrea per parte di madre nel 1919, è una testimonianza privata del dramma degli arresti e della deportazione che sconvolsero la sua vita, assieme a quella di milioni di persone. Il racconto della Vienna dagli anni Venti all'invasione tedesca del 1938, i tentativi di nascondersi e lottare per salvare vite umane, la deportazione della nonna e della madre e la fuga nella clandestinità di una giovane Helga fino in Italia.
«Austriaci, sono costretto a cedere. L'armata tedesca entra nella nostra patria. Che Dio sia con voi». L'11 marzo 1938 finisce l'infanzia di Helga, il suo mondo crolla travolto dall'irrazionalità del nazismo. Questa autobiografia è una storia di coraggio e amore intessuta di avventure, incroci amorosi e inevitabili perdite. Un romanzo avvincente e commovente, la storia di una famiglia che ha come sfondo Vienna, Berlino e Roma. L'affascinante nonna Wilma, colta e bellissima, animatrice di uno dei più prestigiosi salotti viennesi, frequentato da intellettuali come Zweig, e da musicisti come Strauss e Bruckner, che grazie ai suoi tre ricchi matrimoni riesce a mantenere figli e nipoti; la madre Fortuneé, militante socialista e amica di Freud, ma incurante della figlia; e poi Helga, bellissima e impulsiva ma sempre generosa e autosufficiente. Unico punto di contatto fra le tre è la straordinaria forza, che fa parte dei loro cromosomi e si trasmette lungo la discendenza femminile. Nel ’38 Helga sfugge miracolosamente alla deportazione e cerca di salvare la vita di persone a lei care, mettendo a repentaglio la propria, ma le deportazioni colpiranno ugualmente la famiglia (perderà la madre, la nonna e la bisnonna in campo di concentramento), mentre lei troverà rifugi occasionali che la faranno infine approdare in Italia, nel 1942, dopo anni di clandestinità tra Austria e Germania. Finita la guerra, Helga sarà anche rinchiusa per nove mesi in un campo di prigionia vicino Salerno, accusata, ironia della sorte, di collaborazionismo, dopo una vita in fuga dai nazisti. A Roma Helga trova lavoro come costumista a Cinecittà, e ricostruisce finalmente la sua vita: diviene amica di Monicelli, Steno, De Feo, Age e Scarpelli, mentre il bel mondo cinematografico e intellettuale la accoglie nei suoi salotti.
Ludmilla Helga Siersch nasce a Vienna il 28 ottobre 1919 da madre ebrea. Con l'avvento del nazismo in Austria, è costretta a interrompere i propri studi artistici. Dopo la deportazione della bisnonna, della nonna e della madre nel campo di concentramento di Theresienstadt, riesce a fuggire in Italia, dopo aver subito persecuzioni e violenze. Helga Siersch risiede tuttora a Roma.
Le immagini imperdibili e tutti i retroscena dal set del film più atteso dalle community di fan di tutto il mondo.
Esplora la lavorazione del film tratto da New Moon, il romanzo che ha entusiasmato milioni di lettori , attraverso il suo fondamentale compendio fotografico. Questo volume racconta la trasposizione fotografica del mondo mozzafiato della Meyer, realizzata dall'acclamato registra Chris Weitz e dal suo team creativo.
Con immagini inedite, interviste e racconti personali, il popolare autore Mark Cotta Vaz conduce il lettore dietro le quinte, a fianco del regista, del produttore e degli scenografi, e svela così dall'interno la creazione del film.