Un approfondimento esegetico sulla figura di Giovanni, tradotto in forma narrativa. Il culto di Giovanni apostolo si affermò a partire dalla città di Efeso, dove, secondo un'antica tradizione, avrebbe a lungo operato, morendovi infine in età straordinariamente avanzata, sotto l'imperatore Traiano. La tradizione racconta di alcuni tentativi di martirizzarlo nell'olio bollente ma anche di una sua ascensione al Cielo. È il discepolo che si prese cura della madre di Gesù dopo la sua resurrezione e autore dell'Apocalisse, il libro che ha ispirato la profezia indicando la prospettiva escatologia dei credenti.
Su Simone il Cananeo sono poche le notizie. Nei Vangeli e negli Atti appare solo il suo nome negli elenchi dei Dodici. Tante ipotesi sono state avanzate dai Padri e dagli studiosi sulla sua identità a partire dagli appellativi "cananeo" e "zelota". E se il legame di Gesù con gli zeloti è da escludere, Simone è l'unico apostolo a poter essere associato con una qualche attendibilità a loro. La tradizione sul suo martirio lo vuole per alcuni crocifisso o, secondo la tradizione ininterrotta, segato in due tra l'81 e il 96 d.C.
Filippo, completamente afferrato dallo Spirito Santo, non si arrende di fronte alle difficoltà e alle contrapposizioni, ma lasciandosi condurre dallo Spirito calca i sentieri che Dio prepara per Lui. Nato a Betsaida, nel 5 circa, morì a Ierapoli nell'80. Sempre indicato al quinto posto nell'elenco degli Apostoli dei Vangeli sinottici e negli Atti inizia la sua missione annunciando il messia a Natanaele (Bartolomeo). Alcuni greci grazie a lui riescono ad incontrare il Maestro di Nazaret; nutre forte in cuor suo il desiderio di vedere oltre, di saziare la sua fede con la visione di Dio. Ciò permetterà a Gesù di Rivelarsi nel suo essere Uno con il Padre.
In questo volume della collana "I Dodici", l'Apostolo Giuda è preoccupato di richiamare i credenti a custodire la sana dottrina e a vigilare sui falsi maestri. Fu lui a presentare al Re Abgar il telo con l'immagine di Cristo che lo guarì dalla lebbra e che la tradizione ricondurrebbe al Mandylion o alla stessa Sindone. Martirizzato presumibilmente in Persia fu lapidato e finito con un bastone intorno al '70. La tradizione lo vuole martire ed è invocato come il santo dei casi impossibili.
"Già il semplice nome di Giuda suscita tra i cristiani un'istintiva reazione di riprovazione e di condanna. Quando però pensiamo al ruolo negativo svolto da Giuda dobbiamo inserirlo nella superiore conduzione degli eventi da parte di Dio. Il suo tradimento ha condotto alla morte di Gesù, il quale trasformò questo tremendo supplizio in spazio di amore salvfico e in consegna di sé al Padre. Dopo il tradimento anche Giuda si è pentito, ma il suo pentimento è degenerato in disperazione e così è divenuto autodistruzione". (Dalla Catechesi di Benedetto XVI sulla figura di Giuda Iscariota, Udienza generale dell'18 ottobre 2006).
Uomo giusto tra gli studiosi è ancora aperta la questione Giacomo "il fratello del Signore"; papa Benedetto in sua sua catechesi ci ricorda che l'apostolo "ci insegna a non presumere di pianificare la nostra vita in maniera autonoma e interessata, ma a fare spazio all'imperscrutabile volontà di Dio, che conosce il vero bene per noi". Secondo la tradizione è stato lapidato nel 62 d.C. In questo ottavo volume della collana «I Dodici», edito dalla Tau, il discepolo è presentato secondo un percorso storico, esegetico e artistico; nella seconda parte l'autore offre una lettura spirituale e romanzata della vita che fondata sul dato biblico e le rilevanze della tradizione.
Il primo degli Apostoli che Gesù ha voluto associare alla sua missione è Andrea, fratello di Simone. La tradizione lo indica così come il Protòklitos o il Primo chiamato perché fu il primo tra i discepoli di Giovanni Battista ad essere chiamato dal Signore Gesù. Lo seguì con immediatezza e l'evangelista Giovanni annota finanche l'orario di quell'incontro che è rimasto, come ricordo indelebile, nella memoria e nella vita dei discepoli.