Per sei mesi, tra il giugno e il dicembre 1943, Steinbeck fu inviato di guerra per il “New York Herald Tribune”, raccontando la situazione italiana alla stampa americana: un punto di vista inedito sulla storia del nostro paese, che rivela nell’acutezza di un grande narratore tutte le sue contraddizioni. Dallo sbarco alleato alla prima fase di risalita della penisola, da Salerno a Ventotene, un mosaico di descrizioni acutissime e piene di ironia: l’accoglienza tributata dagli italiani agli alleati, i gerarchi fascisti che tentano di cambiare bandiera, la caduta di Mussolini, i bambini che chiedono ai soldati chewing gum e cioccolato.
Un reportage dal fronte pieno di umanità, che racconta sotto una nuova luce lo sbarco alleato e la liberazione dell’Italia.
Le liriche di Houellebecq inseguono l'inafferrabile, la vita, il sesso, l'amore, la frenesia del lavoro, le luci al neon di metropolitane in corsa e le buste di plastica dei supermercati affollati. Malinconiche nel rievocare il tempo dell'infanzia e dell'amore, spietate nell'affermare che questo tempo non ritornerà: quello che rimane a noi, oggi, è poco più di un cassetto vuoto o di un lembo di moquette consunta. Con una postfazione di Aldo Nove.