Laicità: una, nessuna, centomila. Il dibattito in Italia è più che mai attuale, assumendo a volte toni aspri. Sollecitare la riflessione sulle questioni aperte, riunendo in modo sistematico più voci di intellettuali laici in un progetto unitario e unico nel suo genere, è lo scopo di questo libro. Competenze ed esperienze diverse concorrono a disegnare un percorso in cui vengono toccate le tematiche più stringenti: definizioni di laicità, laicità e cittadinanza democratica, laicità e liberalismo politico, laicità e ruolo pubblico delle religioni, laicità e bioctica, laicità e diritto penale e civile.
Il "Libro bianco sulla creatività" è il risultato del lavoro svolto dalla Commissione di studio ministeriale, incaricata di elaborare un Rapporto sulla creatività e produzione di cultura in Italia, che ne stimasse, tra l'altro, il valore economico. Il libro si propone due obiettivi. In primo luogo, delineare il profilo essenziale di un modello italiano di creatività e di produzione culturale, nella convinzione che si debba ritrovare appunto la creatività, per aiutare lo sviluppo del paese. In secondo luogo, offrire un contributo alla conoscenza e alla definizione del macrosettore delle industrie culturali, che per diffusione, trasversalità e immaterialità di molte sue componenti non ha nel nostro paese un'identità statistica chiara e ben percepita. Per contribuire al successo dell'industria culturale italiana il "Libro bianco" traccia, inoltre, alcune strategie di azione coordinate per i diversi settori: le città creative, il design e la cultura materiale, la moda, l'architettura, l'economia della conoscenza, la pubblicità, il cinema, la tv, la radio, l'editoria, l'industria del gusto, l'arte contemporanea, la musica e il patrimonio culturale.
Negli anni Novanta, la Russia era un paese democratico in cui si svolgevano libere elezioni e dove le opinioni politiche potevano essere apertamente espresse. Era però anche un paese teatro di violenti conflitti e di estrema povertà. Sfruttando il malcontento per l'instabilità economica e politica, Vladimir Putin, un ex funzionario del KGB, è riuscito a impossessarsi delle leve dello stato russo. Nel 2008, dopo otto anni da presidente, Putin è tornato a fare il primo ministro: il controllo della polizia segreta, dei media, degli oligarchi, del partito Russia Unita e delle organizzazioni giovanili che lo fiancheggiano, ne fanno l'uomo più potente in Russia dai tempi di Stalin. Lucas descrive come la cerchia di Putin stia assumendo il controllo dell'apparato industriale, taglieggiando le aziende private e riducendo al silenzio chiunque critichi la sua gestione. Più la Russia sembra diventare illiberale, più aumenta la presa sul mercato europeo del gas destabilizzando l'UE, mentre Georgia, Ucraina e altre nazioni vengono intimidite con lo scopo di essere fatte rientrare nella vecchia sfera d'influenza sovietica.
L'offerta mondiale di petrolio, come quella di ogni altra risorsa minerale, cresce da zero fino a un massimo, dopodiché è destinata a calare per sempre. In questo libro David Goodstein spiega come la fine dell'era del petrolio sia inevitabile. Lo rimpiazzeranno altri combustibili fossili, quando il suo prezzo al barile sarà diventato esageratamente alto? E quali saranno gli effetti sul clima, se bruceremo tutti i combustibili fossili presenti in natura? Può la nostra civiltà sopravvivere senza combustibili fossili? Le risposte a questi interrogativi determineranno il nostro destino.