Il libro è una riflessione sulle "società postfordiste" e raccoglie sessanta voci compilate da autori italiani e stranieri. E' organizzato come un "dizionario di idee", in ordine alfabetico. Può essere utilizzato come strumento di consultazione, o ipertesto, oppure può essere letto come un insieme di saggi che suggeriscono approcci trasversali ai concetti. Ma, ancor prima, è uno strumento di approfondimento che fissa una terminologia e un apparato concettuale che sono già entrati nell'uso. Centrale è la connessione fra sapere e produzione: è questo il tessuto connettivo delle società postfordiste.
Questo libro esamina i principi di influenza reciproca tra mass media, istituzioni politiche e opinione pubblica in una prospettiva storica. Si tratta di un'analisi dei cambiamenti nella macchina dell'informazione globale tra il 1981 e il 1999. Occorreva una metafora per descriverli: per questo l'autore parla di giornalismo fast-food. Questo giornalismo ripetitivo e superficiale è oggi dominante rispetto ai "grandi" media di ieri. La macchina dell'informazione globale è caratterizzata dalla velocità, dalla ripetizione di immagini e dalla prevedibilità dei suoi temi. Si tratta di informazioni che incidono anche sul contenuto delle informazioni e che anticipano di qualche anno quanto accadrà anche in Europa.
La storia della creazione di un nuovo mondo, la rete. Un libro vitale per le informazioni racchiuse anche "per coloro che dovessero essere attenti solo alle evoluzioni future del fenomeno". Dalle origini militari della rete ai più recenti sviluppi multimediali e all'impatto con il grande pubblico e il mercato (e le speranze dell'uno e dell'altro). Bruce Sterling, il fondatore della letteratura cyberpunk, ha commentato in rete il libro, salutandolo come il "miglior libro scritto sulla rete".