Conoscere l’islam richiede di approfondirne le cinque pratiche religiose più importanti, i cosiddetti pilastri della fede: testimonianza di fede, preghiera, elemosina, digiuno e pellegrinaggio. Ne sono delineati in modo semplice i fondamenti, che uniscono la comunità dei credenti (umma), sunniti e sciiti, di molte culture e nazioni, scuole giuridiche e interpretazioni teologiche. Per evitare il formalismo o la religione "fai da te", è importante riferirsi, come fa l'autore nel libro, ai maestri autentici attraverso i loro commentari scritti nel corso dei secoli.
Oggi quasi due miliardi di musulmani nel mondo trovano ispirazione per la pratica rituale negli insegnamenti del Profeta Muhammad. Dottrina e scienza sacra hanno vitalità grazie alla fedele ritrasmissione e alla pratica effettiva.
L'autore affronta il tema non con gli occhi di un occidentale o di un cristiano, ma basandosi su ciò che si insegna nella predicazione in moschea e soprattutto nella scuola, dall'infanzia fino all'università, attraverso i libri scolastici di religione, in particolare quelli usati in Giordania. Il testo espone la teologia islamica illustrando molti dei 99 nomi che il Corano conferisce ad Allah e che sono a fondamento sia della fede sia dell'etica: rivelano infatti l'essenza divina e diventano norme di comportamento per il fedele. Viene trattata perciò anche la vita del credente, che rivolge ad Allah ogni azione, a lui offre obbedienza e sottomette la propria volontà. Prefazione di Fabrizio Mandreoli.
Questo saggio divulgativo si propone di offrire al lettore gli strumenti essenziali-per orientarsi tra i sempre più frequenti riferimenti alla sharı‘a, la legge sacra dell’islam, presenti quasi quotidianamente nelle cronache e nell’attualità, quando si parla di integrazione degli immigrati, di politica internazionale, di terrorismo o di finanza. Il testo fornisce la definizione dei termini tecnici fondamentali utilizzati dagli esperti del fiqh, la scienza giuridica dell’islam, e ricostruisce i rapporti della shar-ı‘a con la legge dello Stato e gli usi locali. Considera inoltre alcune delle questioni intorno a cui ruota il dibattito contemporaneo: i rapporti tra donna e uomo,
la sanzione penale, i diritti e le libertà fondamentali. Infine individua le diverse dimensioni del discorso sulla normatività islamica: locale, statale, internazionale e globale.
ROBERTA ALUFFI tiene corsi di diritto islamico e diritto dei Paesi arabi all’Università di Torino e alla Facoltà Teologica di Lugano. Le sue ricerche si focalizzano sul diritto di famiglia, l’integrazione dei musulmani in Italia e i problemi di traduzione giuridica. È autrice di Il diritto islamico, in S. Ferrari (a cura di), Introduzione al diritto comparato delle religioni (Il Mulino, 2008).
Il testo presenta la figura di Maometto (570ca-632) nelle due fasi caratterizzanti la sua vita: essenzialmente religiosa alla Mecca, belligerante e politica a Medina. L'intento è quello di "ritrovare" il Maometto storico superando le note difficoltà dovute alla scarsità e qualità delle fonti, che sono: il Corano, i cui versetti sono spesso scarni e decontestualizzati; le diverse e tardive s?ra (vita di Maometto), che indulgono all'apologetica; e poche altre fonti, che riguardano battaglie o storia di città. L'autore prima parla dell'Arabia preislamica e delle sue aspirazioni monoteistiche. Poi passa alla trattazione della vita di Maometto. Infine analizza come si è giunti alla sua idealizzazione. La breve Conclusione presenta i motivi per cui Maometto non è considerato profeta dalla Chiesa, anche se ciò non impedisce il dialogo cristiano-islamico.
Questo saggio, che si segnala per il suo approccio storico- critico e per i continui riferimenti alla contemporaneità, introduce ai fondamenti della religione islamica. La complessità dell’islam, che ha oltre 1400 anni di storia, va affrontata attraverso un impianto metodologico non solo in grado di spiegare i fondamenti della fede, i famosi 5 pilastri (Arkan al-Islam: la professione di fede, la preghiera 5 volte al giorno, l’elemosina, il digiuno durante il ramadan, il pellegrinaggio alla Mecca almeno una volta nella vita),
ma anche il credo (‘Aqidah) di cui i 5 pilastri fanno parte. Il saggio presenta poi alcuni elementi riguardanti la rivelazione coranica in riferimento alla tradizione e all’importanza della figura di Muhammad, e tratta alcuni aspetti riguardanti la teologia e la legge islamica (shari‘a).
Il fenomeno del jihad armato è entrato nelle nostre case occidentali con gli attacchi terroristici a ripetizione dagli ultimi anni del secolo scorso ad oggi. Anche per il mondo islamico il dibattito sul jihad è molto complesso. Per non rischiare di criminalizzare tutto l’islam o, al contrario, di deresponsabilizzare l’islam accusando gli autori di simili atti di essere fuori dall’islam, è utile ricostruirne il significato a partire dalla dottrina, passando poi a verificare cosa è successo nella storia. Oltre a questi punti il testo affronta alcune modalità innovative nel campo della guerra religiosa come il martirio- suicidio, non presente nell’islam sunnita fino alla fine del
XX secolo ed oggi invece intensamente utilizzato durante gli attacchi terroristici e vissuto quasi come un’esperienza mistica. Il tema è stato sviluppato in 5 capitoli dove vengono affrontati quindi la nascita, lo sviluppo, le diverse forme di jihad, le attuali dinamiche presenti nei principali gruppi jihadisti. Il linguaggio usato è divulgativo e i riferimenti bibliografici presenti in nota sono facilmente reperibili.
Il Corano è il testo sacro e la prima fonte della religione islamica. La quale “religione” è intesa secondo categorie peculiari, non occidentali, e abbraccia ogni aspetto, da quello dottrinale a quello normativo, a quello etico, dalla società terrena a quella celeste, e regola la concezione stessa delle istituzioni dello Stato. In tal senso il Corano regola, in qualche modo, tutta la vita dell’individuo, della società e dello Stato. Consapevoli dunque della pervasività della religione islamica in tutti gli aspetti della vita, dobbiamo comprendere come
si è evoluto e diversificato il rapporto tra Corano e islàm nel tempo e nello spazio, nei diversi “ambienti” islamici (Stati, società, istituzioni religiose e culturali islamiche, ecc.). Il libro intende altresì sottoporre al lettore alcuni temi maggiori del Corano, accompagnarlo nella questione della storia
della formazione del testo, sia nella versione “dogmatica” degli ulema (dottori della legge islamica), sia nella versione critica, storico-letteraria, degli studiosi occidentali. Inoltre vuole fornire un’idea, completa e allo stesso tempo concisa, dello sviluppo dell’esegesi musulmana, a partire dall’esegesi “classica”, ancora molto condivisa dalle comunità immigrate dei musulmani, fino ai nuovi coraggiosi ma circoscritti tentativi della moderna ermeneutica coranica. Il linguaggio usato è divulgativo e i riferimenti bibliografici presenti in nota sono facilmente reperibili.