Il relativismo etico - o, come talvolta viene detto, il relativismo morale - è uno dei rari casi in cui un'antica questione filosofica è divenuta materia arroventata, di lotta politica e culturale. Ma quella di relativismo etico è una nozione ambigua, suscettibile di una pluralità di interpretazioni e di significati. Il saggio ne mostra la complessità, ponendola in relazione alle altre forme di relativismo filosofico (cognitivo ed estetico) e alla discussione generale delle teorie sulla fondazione dell'etica; e insieme analizza i differenti livelli in cui può essere sostenuta e i vari modi in cui è stata interpretata e spesso confusa e fraintesa. Ciò consente all'autore di proporre una versione di relativismo etico in grado di evitare le conseguenze implausibili e paradossali in cui si imbattono le versioni più radicali.
Che cosa è cambiato nel mondo del diritto e delle istituzioni nell'ultimo secolo? Come è mutato, nello stesso periodo, il modo in cui diritto e istituzioni sono percepiti e studiati? Quali sono stati i protagonisti di questi cambiamenti, o coloro che li hanno più acutamente indagati? Sabino Cassese sperimenta un modo nuovo di scrivere una autobiografia intellettuale, mettendo in primo piano le storie che attraversano e condizionano quella sua personale, l'esplosione del diritto, la perdita dell'ancoraggio statale dei poteri pubblici e della sovranità statale sull'economia, la fine dell'immortalità delle istituzioni, la forza dei miti giuridici e del formalismo dei giuristi, l'apertura verso le altre scienze sociali e la storia, la riscoperta dell'universalità dei fenomeni giuridici e dello studio del diritto, la diversificazione dei mestieri del giurista e i cambiamenti delle università. Per ognuno di questi temi e problemi, l'autore descrive il mondo di ieri e quello di oggi, fornendo un affresco in cui sono mescolate vicende reali e vicende intellettuali, politica e diritto, istituzioni e storia. Arricchisce il volume una bibliografia di scritti di Sabino Cassese dal 1953 ad oggi.
Il volume analizza le ragioni che stanno alla base dell'integrazione monetaria europea, per comprendere a fondo quale sia il rapporto che la lega all'integrazione politica. Ponendosi, tra gli altri, l'obiettivo di ripensare le teorie dell'integrazione alla luce dell'esperienza del processo di unificazione monetaria, l'autore cerca di rispondere a una domanda cruciale: il completamento dell'unificazione monetaria deve necessariamente comportare un progresso nel campo dell'integrazione politica? Abbiamo ormai l'euro, ma avremo presto anche l'Europa? A tale quesito il testo risponde attraverso una dettagliata analisi storico-economica, in grado di evidenziare la logica sottesa ai principali passaggi del processo d'integrazione monetaria; analisi a cui segue una disamina politica degli attuali problemi dell'Unione monetaria europea e del rapporto tra istituzioni nazionali e sopranazionali, derivanti dal modo in cui tale unione è stata strutturata. Se ne deduce che processo d'integrazione politica e processo di integrazione monetaria seguono logiche diverse e talvolta in conflitto, tanto da richiedere la formulazione di una specifica teoria per spiegare l'integrazione monetaria.