Attraverso i nostri sensi, e le esperienze percettive che l'esercizio dei sensi produce in noi, diventiamo coscienti del mondo circostante e ne conosciamo degli aspetti precipui. L'esperienza percettiva - sorgente primaria di conoscenza del mondo-ambiente - è un fenomeno tanto familiare dal punto di vista della nostra coscienza immediata, quanto enigmatico dal punto di vista della riflessione filosofica e scientifica: cosa determina la nostra capacità di essere in contatto percettivo col mondo? Cosa determina il contenuto di una percezione? Cosa è la coscienza percettiva e come può produrre conoscenza "razionale"? Quali sono gli oggetti della percezione e che relazione c'è fra percezioni e credenze, fra percetti e concetti, fra esperienza e ragione? E di cosa siamo consci nelle esperienze erronee, illusorie o allucinatorie? Al crocevia fra scienze cognitive, filosofia della mente, semantica, epistemologia e metafisica, il tema della percezione continua ad affascinare i filosofi. Il libro di Diego Zucca discute criticamente i maggiori nodi problematici della filosofia contemporanea della percezione, proponendo nel contempo una teoria d'insieme e offrendo infine una ricostruzione storica della concezione aristotelica della percezione.
Sono stati qui identificati e descritti, in circa 300 lemmi, i concetti principali della filosofia greca, cioè del pensiero che sta al fondamento della tradizione culturale dell’intero Occidente. Non si tratta però di un compendio: quanto piuttosto della messa a punto di uno strumento di base utile a chi voglia essere sempre in grado – come diceva Epicuro – «di venire in aiuto a se stesso», una volta che sia risultata chiara l’importanza di tenere a mente la propria storia e l’impronta della propria esistenza.
Inoltre, cinque vocabolari (greco-italiano, latino-greco, inglese-greco, francesegreco, tedesco-greco) permettono di raggiungere, per percorsi intrecciati, i lemmi di riferimento; si spera così di venire incontro anche all’esigenza di chi, soprattutto oggi, deve affrontare testi e saggistica di ambito filosofico in lingua straniera, ma che non sempre è in grado di cogliere le corrispondenze più corrette.
Stefano Maso, fino al 2004 professore di Filosofia e Storia nei licei, è attualmente
ricercatore di Filosofia Antica presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia. È membro del comitato di redazione della rivista internazionale «Lexis», edita presso Hakkert (Amsterdam) e del direttivo della SISFA (Società Italiana di Storia della Filosofia Antica). I suoi libri sono dedicati soprattutto alla Sofistica, ad Aristotele, ad Epicuro e alla Filosofia romana (Cicerone e Seneca).
"Fisica" è il titolo di un trattato in otto libri di Aristotele. E uno dei trattati più significativi del filosofo. Come tutte le altre opere aristoteliche, anche "Fisica" è il risultato del lavoro di ricostruzione operato da Andronico di Rodi sui frammenti sparsi scritti dallo Stagirita in epoche diverse, su argomenti diversi, tutti tuttavia attinenti il mondo della "Physis" (natura). Il I libro tratta dei principi del Divenire. Il II libro è un trattato sulle Quattro cause. I libri III, IV, V, VI costituiscono uno studio organico sul concetto di mutamento (movimento) e le sue implicazioni: infinito, luogo, tempo, continuo. Il VII continua, in modo tuttavia autonomo, l'analisi del Movimento, introducendo il concetto di Movente. L'VIII postula inferenzialmente l'esistenza di un Primo movente immobile ed eterno.