L’acqua compare fin da subito nella storia della Creazione: all’inizio del Libro della Genesi Dio si libra su acque misteriose e primordiali alle quali darà presto ordine e confini. Da quel momento, la presenza dell’acqua segnerà i ritmi e le fortune della vita sulla Terra. Lo sapevano bene i grandi protagonisti della Bibbia che, nel confronto quotidiano con le asperità del deserto, si fecero rabdomanti e scavatori di pozzi. Cercatori d’acqua, appunto.
«Ci sono forse uomini, bambini, pesci, uccelli o cactus capaci di capire il dolore che ci afferra quando il cane amato muore? Come si apra una voragine profonda e non ci sia niente con cui riempirla?». "La Bibbia è terminata duemila anni fa. Ma Dio ha parlato ancora. Attraverso i profeti, i santi, attraverso la vita e la morte di uomini e animali. Sì, Dio ha scelto di continuare a parlarci attraverso tutti gli esseri del creato: gli esseri che nascono, ci amano e muoiono prima di noi. Il cane Pierre, protagonista del presente libro, è in questo senso il testimone della volontà divina di rivelarci la morte." (Dalla postfazione di Paolo De Benedetti)
Quando i Maestri del Talmud discutono, per convalidare la propria opinione usano logica e conoscenza delle fonti, fanno sfoggio di arguzia e di saggezza senza trascurare umorismo e psicologia. Ma, se tutte queste risorse non bastano per far prevalere il proprio punto di vista in una discussione, potrebbe essere il momento di utilizzare uno sferzante detto popolare, un proverbio o un'espressione stravagante. In questa raccolta, Amedeo Spagnoletto ha pescato nell'immenso universo talmudico alcuni detti e modi di dire particolarmente curiosi che, commentati e contestualizzati, ci danno un assaggio del sistema di pensiero che possiamo scoprire aprendo una pagina di Talmud.
La psicologa Ella riceve un misterioso paziente bisognoso di un consulto urgente, il signor D. Dopo pochi minuti di seduta scoprirà che si tratta niente meno che di Dio, un Dio molto umano, e alla ricerca di una cura per una depressione che dura, giorno più giorno meno, da duemila anni. Non è facile trattare un paziente di una tale levatura, per di più senza una madre da incolpare, ma Ella, con coraggio e ironia, saprà trovare la via per sciogliere i nodi che hanno fatto ammalare Dio, un Dio che si è ritratto dalla Storia, abbandonando la sua sublime creazione al libero arbitrio degli uomini. Un testo originale, pervaso nella migliore tradizione yiddish da un umorismo sagace, che diventa, battuta dopo battuta, una vera e propria argomentazione teologica.
Se c'è un simbolo che tutti identificano a colpo sicuro con l'ebraismo è la Stella di David. Eppure, come dimostra Gershom Scholem in questo saggio finalmente in edizione completa sulla base del suo lascito postumo, non si tratta né di un simbolo specificamente ebraico né, tanto meno, di un simbolo dell'ebraismo. Motivo ornamentale e potente talismano, la Stella ha cambiato spesso il proprio significato. La perfezione geometrica della Stella è divenuta simbolo dell'ebraismo solo passando dal crogiolo della storia. Un libro appassionante, ancora capace di sorprendere e di farci pensare.