Non si può decidere da un giorno all’altro di fare il cammino di Santiago di Compostela. Deve essere un progetto che prende forma piano piano e si impossessa del cuore e della mente, come un amore che cresce. Forse capita in un momento particolare della vita, quando si sente la necessità di fare chiarezza, quando si cerca una via di uscita e c’è bisogno di silenzio e solitudine. Questa decisione, se arriva, non è senza incertezze, timori, domande.
“Camminare in solitudine – scrive Marisa Cecchetti nella prefazione – offre la possibilità di pensare, di riflettere, di scendere dentro gli angoli più sconosciuti del nostro essere, di stupirci davanti ad aspetti di noi stessi che non abbiamo ancora conosciuto, di diventare più facili al pianto. Di vivere più intensamente le emozioni, di capire la preziosità di ogni momento della nostra vita”.
La data sulla copertina si riferisce all’avvio, anche grazie al libro, di un progetto comunitario su cui l’autore ha mantenuto un iniziale riserbo.
Un libro duro, schietto, eppure pieno di vita e di gioia, che rovescia i luoghi comuni e costringe a guardare la realtà negli occhi.Storie, riflessioni, appunti, lettere che sussurrano l'amore per la vita e parole che dichiarano rabbia e sofferenza, voci che non si rassegnano all'ingiustizia. I 30 anni dell'associazione Trisomia 21, l'evoluzione e i limiti della nostra società e del nostro Paese raccontati attraverso la voce di chi in prima persona ha vissuto e vive la sindrome di Down.Un libro duro, schietto, eppure pieno di vita e di gioia, che rovescia i luoghi comuni e costringe a guardare la realtà negli occhi; un condensato di informazione e di coraggio, per chi non ha paura dei sentimenti più forti e tiene aperta la porta a scoperte e sorprese.Anche molto belle.