ll vastissimo patrimonio dei beni comunali, cioè le terre di uso collettivo, è stato fino all'Ottocento un istituto decisivo per le diseredate masse rurali del Friuli, poiché ha rappresentato per esse un vitale supplemento di risorse e, insieme alla chiesa locale, un potente fattore di radicamento identitario e territoriale e di regolazione dei rapporti vicinali. Facendo seguito alla pubblicazione del 2004 (dedicata all''area metropolitana udinese') e a quella del 2010 (riguardante un territorio compreso tra Mortegliano, Codroipo, Dignano e Mereto di Tomba), questo volume propone la traduzione a stampa dei privilegi con cui Venezia concedeva in uso "per grazia" le terre pubbliche alle comunità rustiche comprese negli attuali comuni di Rive d'Arcano, San Daniele, Ragogna, Majano, Osoppo, Gemona, Venzone, Artegna, Buia, Treppo Grande, Tricesimo, Colloredo di Monte Albano, Moruzzo e Fagagna. Un articolato inquadramento al complesso tema dei beni comunali in Friuli è propedeutico alla lettura ragionata degli atti trascritti, che apre ad uno stimolante spaccato sulla vita quotidiana della società rurale premoderna.
I beni comunali, vale a dire le terre di uso collettivo, hanno storicamente costituito un elemento decisivo nella vita delle comunità rurali del Friuli. Questo patrimonio fondiario, rappresentato da boschi, prati stabili, pascoli e paludi, ha consentito un vitale supplemento di risorse per le masse diseredate delle campagne fino alla prima metà del XIX secolo, ed è stato, assieme alla chiesa locale, un potente fattore di radicamento e di identificazione territoriale che ha regolato le relazioni intra-comunitarie e quelle di vicinato e ha garantito la sopravvivenza e la conservazione del modello socio-economico che si era consolidato nel tempo. Il volume riporta la trascrizione dei "Privilegi', ovvero degli atti di concessione dei beni comunali in epoca veneta alle ville e ai borghi compresi entro il territorio di Udine e dei comuni ad esso circostanti, offrendo molteplici informazioni e indizi sulla vita quotidiana delle antiche comunità rurali.