Verità e Croce, ovvero Scientia Crucis Edith Stein, bambina di intelligenza particolarmente vivace, verso i quindici anni abbandona la fede ebraica di famiglia mentre si protende nel culto della verità. Nel campo della filosofia, che pure abbraccia e insegna, il suo ideale vivente diventa Edmund Husserl, colui che insegna la conoscenza oggettiva. Tuttavia la sete della verità assoluta in lei viene soddisfatta soltanto con l'incontro della Croce di Cristo. Cristo crocifisso sarà suo Sposo: da Lui prenderà il nome religioso di Teresa Benedetta della Croce e da Lui imparerà a morire martire per il suo popolo. Tra l'8 e l'11 agosto 1942, unì il suo sacrificio a quello di Cristo, in una camera a gas di Auschwitz. È stata canonizzata da papa Giovanni Paolo II nel 1998. Un volumetto che tratteggia l'itinerario di Edith Stein dal desiderio all'incontro con la Verità, fino all'acquisizione della Scientia Crucis, mentre ripercorre il suo itinerario esistenziale.
Una vita vissuta come preghiera Nicolas Herman (1614-1691) nasce a Hériménil, un piccolo villaggio della Lorena, del ducato di Borgogna. Di umile ma buona famiglia cristiana, si arruola presto nell'esercito lorenese prendendo parte alla guerra dei Trent'anni. Ferito sul campo di battaglia, decide di cercare la sua "patria spirituale". Nel Convento Carmelitano di Parigi, dove entra a ventisei anni, risorge concretamente a nuova vita, prendendo il nome di Lorenzo della Risurrezione e restando sempre, tra i vari impegni quotidiani, alla presenza di Dio. È di conforto a poveri e personaggi illustri fino alla fine dei suoi giorni. Attualmente è riconosciuto dalla Chiesa venerabile. Data la scarsità di dati biografici su Lorenzo della Risurrezione, questo volumetto intende descrivere principalmente la storia della sua preghiera. Si tratta, cioè, di mostrare quanto sia vera l'intuizione di santa Teresa d'Avila che preghiera ed esistenza si equivalgono.
Elisabetta della Trinità delinea la breve ma decisa traiettoria spirituale di Elisabetta Catez (1880-1906) dalla Prima Comunione alla consapevolezza più matura di essere inabitata dal Dio Trinità fino allo stato di santità. Antonio M. Sicari ci mostra qui come diventa una creatura quando vede Dio attraverso gli avvenimenti, le persone, le cose e quando è certa di custodire Dio in sé, di essere nutrita da Lui e di muoversi in Lui.
Giovanni della Croce non ha altra pretesa che quella di raccontare la storia di un uomo (1542-1591), castigliano di umili natali, carmelitano scalzo, mistico e Dottore della Chiesa, all'interno della storia della salvezza. L'Autore individua nel Cantico dei Cantici il libro biblico più consono per rileggere questa personalità e la sua opera. Ci illustra in che modo, in un momento davvero unico della storia della Chiesa, egli abbia composto un rifacimento e prolungamento del libro biblico rivivendo quel poema nella sua vicenda umana, simile per imitazione e partecipazione a quella del Dio fatto uomo.
I processi canonici che li riguardano hanno loro riconosciuto l’essenziale: che hanno vissuto la loro fede eroicamente, cioè con una generosità sempre più profonda e totale, che può essere indicativa per molti cristiani. Dopo la scoperta, in anni giovanili, della propria “vocazione alla verginità”, coltivarono nel sacramento del matrimonio la loro “verginità” in relazione ai figli, luogo della felicità e del dolore, riconosciuti nella loro ultima appartenenza a Dio Padre, e amati per il loro definitivo destino.
Sembra incredibile, ma anche alla base di alcuni "modelli" di santità ci sono dei combattimenti spirituali che si sviluppano più duramente di una battaglia. Antonio M. Sicari mette qui a fuoco i poli del conflitto che travaglia la vita interiore di Teresa di Gesù, seguendolo dall'inizio alla fine. Le immagini a corredo del testo obbediscono al tracciato dei momenti biografici presi in esame.
In epoche storiche particolari in cui gli uomini aggrediscono la fede nella potenza di Dio, la deridono, ammirando le proprie opere, le proprie conquiste, le proprie "invenzioni", sembra accadere che Dio decida di meravigliare il mondo manifestando tutta la sua divina fantasia: i miracoli. Mariam di Gesù Crocifisso (1846-1878), palestinese di umili natali, analfabeta, carmelitana, fondatrice di monasteri in India e in Palestina, canonizzata nel 2015, è, per dirla con Antonio M. Sicari, uno di quei Santi davanti ai quali gli increduli possono solo negare, negare e basta: contro ogni evidenza, contro decine e centinai di testimoni oculari. Perché accettare anche solo la possibilità di quel che viene raccontato scardina ogni loro scientifica certezza.
Cosa ha reso Teresa di Gesù Bambino, alla morte una giovane di ventiquattro anni, una santa universalmente nota e amata? Antonio M. Sicari ne sviscera il segreto, tracciando il profilo di una bambina dalla statura spirituale adulta e delineando una spiritualità imperniata sull'infanzia, senza parvenza di puerilismo.