Una madre disperata. Una figlia bulimica. Un dramma al femminile, appassionato e sincero, filtrato dalla terribile quotidianità di una malattia che corrode corpo e anima. La madre è costretta a vendersi, beffa del destino, a un grasso macellaio e ai suoi amici pur di pagare l'intervento dello psicanalista. La figlia, in un crescendo di alienazione e sadismo, si sfoga in un diario di confessioni tenere e implacabili. Una scrittura dal ritmo indisciplinato che indaga la perversità della malattia, la maternità afflitta dal senso di colpa, la sofferenza di sopportare la diversità in un mondo di uguali. Percorriamo le strade di un paese indifferente, sentiamo le voci maligne della gente, contando i passi della protagonista, tra la cucina e il bagno.
"Racconti ambigui" è l'esordio letterario di Enzo Siciliano. In occasione del suo settantesimo compleanno, ne viene riproposta una versione integrale e completamente rinnovata. L'introduzione di Massimo Raffaeli e una riflessione dello stesso autore su quegli anni, consentono di comprendere tutto il fervore intellettuale che ha coinvolto i protagonisti della cultura del Novecento italiano. Il confronto con la neoavanguardia, gli incontri con Moravia, Pasolini, Bassani, Gallo, Bertolucci e Debenedetti non sono stati altro che l'opportunità per Siciliano di riuscire a trovare la propria dimensione umana e intellettuale all'interno di una realtà molteplice. Ed è proprio da qui che nascono gli inquietanti ritratti psicologici di Siciliano.
A ventiquattro scrittori italiani è stato chiesto, attraverso un "racconto-testimonianza", una sorta di reportage o di "memoria" narrativa, di rispondere alla domanda: "dove ha incontrato il sacro?". Si tratta di un tema complesso che invita i lettori anche ad una riflessione personale, quasi un momento di contemplazione di un luogo o della sua riscoperta attraverso uno sguardo diverso. O anche solo dei picoli gesti della quotidianeità, che possono rivelare quanto la "grazia" si possa manifestare in atti semplici, a volte ordinari.