Lo studio si divide in due parti. Un saggio che prende in considerazione la situazione attuale del lavoro, con tutti i pesi del passato: mutamenti e variazioni; fenomenologia attuale; rinnovare i presupposti economici; teorie economiche: tra filosofia, storia e ideologia; economia marxista: il correttivo mancato; neo-liberismo ironico: conservazione e relativismo. Nella seconda parte l'autore tenta di indicare le nuove possibilità: socialità e pensiero relazionale; nuova economia: realtà, pensiero, prassi; dottrina sociale e teologia; prospettive bibliche; economia e lavoro: etica dei diritti umani; nuova antropologia del lavoro. Gualberto Gismondi, sacerdote francescano, dottore in Scienze economiche e in Sacra Teologia, professore di Teologia negli Studi dell'Ordine, tiene corsi, conferenze e lezioni in Italia e all'estero. Ha pubblicato numerose opere, tra cui: Umanesimo marxista, evoluzione e istanze positive, giunto alla settima edizione, e Umanità 2000 presso le Edizioni Paoline. Studi e ricerche in: Rassegna di Teologia, Relata Technica, Il futuro dell'uomo, Antonianum.
Il gioco in sé e per sé è un semplice divertimento, una piacevole attività, un gradito diversivo ma spesso diventa, per alcuni, una vera e propria malattia. Lo scopo di questo breve libro, pubblicato con il contributo della Casinò Kursaal di Locarno, è innanzi tutto quello di far cambiare un modo diffuso e comune di pensare: il gioco d'azzardo patologico è una malattia psicologica grave e non un "brutto vizio".
Cesare Guerreschi, nato a Bolzano, dove tuttora risiede, ha conseguito il dottorato in psicologia all'Università "La Sapienza" di Roma e si è specializzato in psicoterapia della famiglia e della coppia. È stato direttore del Servizio di Alcologia dell'Usl di Bolzano e fondatore del C.R.A. Centro recupero alcolisti e della Comunità Terapeutica gestita dalla stessa Associazione. Ha anche fondato la società "Gioco d'azzardo patologico" divenuta poi S.I.I.Pa.C. Società Italiana di Intervento sulle Patologie Compulsive , di cui è tuttora presidente.
Etica ed economia sono termini che spesso sono stati visti in modo antitetico. Questa contrapposizione è ancora più visibile e stridente nell'organizzazione aziendale. Il perseguimento dell'efficienza e il raggiungimento del profitto sono stati considerati le uniche stelle polari per orientare correttamente la gestione industriale, subordinando a questi obiettivi i valori che guidano la convivenza sociale. Siamo ora in fase di ripensamento. Le recenti vicende dell'economia e della società italiana, che hanno disvelato le equivoche relazioni tra politica e affari, hanno reso evidente la necessità di ripristinare princìpi di correttezza nel funzionamento del mercato, anche per tutelare lo sviluppo economico e le regole della concorrenza. Questo libro si propone di dimostrare che i valori etici non sono solo un requisito indispensabile per il corretto svolgimento della vita produttiva, ma sono anche un vantaggio competitivo essenziale nell'era dell'economia neoindustriale. Pietro Spirito si è laureato in scienze politiche presso l'Università Federico II di Napoli. Ha partecipato al "Master in gestione del terziario avanzato" organizzato dall'Unioncamere e ha lavorato presso la Consob. Attualmente è responsabile della funzione "Strategie e studi" delle Ferrovie dello Stato