
Le voci silenziate dell'accoglienza sono innanzitutto quelle di chi - in un mondo scosso da guerre sempre più sanguinose e disuguaglianze sempre più estreme - cerca protezione, pace e libertà in Europa, sfidandone le frontiere fortificate, i respingimenti. Le voci di chi è arrivato in Italia cercando sicurezza e la protezione. Le ha trovate? È stato accolto? Come appare l'accoglienza agli occhi di chi la riceve? Che cosa ne pensano i diretti interessati? Come ne interpretano le pratiche e i servizi? Rispondono alle loro urgenze, bisogni, desideri? Le loro parole, raccolte in un lungo percorso di ricerca, che ha coinvolto quasi 400 migranti inseriti o esclusi dai sistemi di accoglienza italiani e quasi 200 operatori, restituiscono un punto di vista "altro", in ombra perché trascurato, se non esplicitamente silenziato nel dibattito pubblico, cui non hanno diritto di parola. La voce silenziata è anche quella degli operatori dei diversi sistemi di accoglienza, lavoratori che quotidianamente affrontano con i rifugiati le contraddizioni, le criticità, le disconnessioni di un sistema incompiuto e frammentato, in cui la parola protezione fatica a concretizzarsi nella realtà. Allo specchio, migranti e operatori, riflettono da dentro, mettendo in gioco gli specifici angoli visuali e attraverso i loro vissuti è possibile comprendere in un modo inedito l'accoglienza, le sue dinamiche, le sue logiche, il suo possibile sviluppo.
Gli enti locali olandesi hanno svolto nel tempo un ruolo fondamentale nell'accoglienza e nell'integrazione dei minori non accompagnati, con cura di affidarli in contesti omoculturali. La ricerca studia il modello nato da questa esperienza e ne analizza la fattiblità in Italia.
Questo libro, inserito nella collana dei quaderni della Fondazione Migrantes, nasce da un lavoro del Centro Studi e Ricerche per l’Emigrazione CSERPE ­ Basilea.
Lo CSERPE si propone come piattaforma di incontro e di dialogo interdisciplinare e interculturale per esponenti delle istituzioni politiche e sociali, del mondo accademico, dei media, delle più diverse agenzie formative, della società civile, delle comunità religiose e del volontariato.
La ricerca di sinergie tra i molteplici attori impegnati in ambito migratorio favorisce l’individuazione di percorsi politici, culturali, sociali ed economici verso una società capace di dare riconoscimento e cittadinanza a tutte le sue componenti. In questo processo di promozione e di realizzazione di una nuova e creativa convivenza tra persone di diverse etnie, culture e religioni, i migranti e i rifugiati si rivelano protagonisti costruttivi e interlocutori indispensabili.
Fanno parte delle attività dello CSERPE conferenze, corsi di formazione, organizzazione di giornate di studio e convegni, stesura di articoli per giornali e riviste scientifiche, pubblicazioni e ricerche. Lo CSERPE fa parte della Rete dei Centri di Studio Scalabriniani, presenti a New York, Parigi, Roma, San Paolo, Buenos Aires, Manila e Città del Capo. Il suo lavoro di ricerca e di sensibilizzazione si attua in collegamento con questa organizzazione.