Non è regione felice quella della teologia sacramentaria. Lo era sembrata a metà del secolo passato, quando il movimento liturgico aveva liberato i sacramenti dall'egemonia ormai plurisecolare esercitata dalla considerazione giuridico-moralista, recuperandoli alla festosità della celebrazione. Oggi la teologia sacramentaria risulta frantumata: le sintesi sono premature e a volte fuorvianti. Si legittima la ricerca che procede per saggi: nella varietà dei loro sviluppi confluiscono tuttavia verso un centro di gravità, cuore della teologia sacramentaria, ossia verso l'eucaristia.
La ricognizione storica e teologica intende mostrare la necessità e insieme il limite di un termine chiave della teologia cattolica quale il soprannaturale. La necessità, in quanto questione del soprannaturale ha determinato la comprensione storica della rivelazione cristiana a partire dall'epoca moderna. L'epoca che ha sancito la separazione della ragione dalla fede e che ha prodotto, tra i suoi esiti, in ambito teologico, la teologia del duplice fine: naturale e soprannaturale.
I saggi raccolti dall'autore si dispongono idealmente secondo tre profili: di carattere teorico, di interesse storico, e di carattere pratico. I saggi di carattere teorico hanno come oggetto privilegiato la figura della ragione teologica, con particolare riferimento al superamento della teologia separata dalle fede, cui l'aveva costretta la ragione postcartesiana. I saggi a carattere storico intendono identificare alcuni momenti sintomatici della riflessione teologica contemporanea. I saggi di carattere pratico mettono a tema l'interesse per le discipline "pratiche" della teologia, nell'intento di far emergere l'unità soggiacente al discorso teologico.
E' incontestabile che il duplice ventennio 1950-70 e 1970-90 può essere considerato, sotto vari aspetti, d'importanza costitutiva per la teologia italiana e in questo senso simile al momento genetico. A questo momento sono dedicate la I e la II parte del volume che raccolgono il materiale. La terza parte dello studio profila le prospettive possibili e auspicabili perché la teologia italiana possa realmente costituirsi e affermarsi.
Un pensiero "debole" non ha accesso alle ragioni della libertà. Il sapere della coscienza credente argomenta mediante la ragione di uomini liberi. Il testo getta le basi per un confronto sistematico con i temi della crisi e dell'occultamento della "ragione teologica" nella cultura religiosa e non religiosa della contemporaneità.