Con un'arte di trasparenza e opacità, con la rapidità del tratto e la stringata concisione che gli sono sempre state riconosciute, Jean Grosjean completa il quadro della resurrezione tracciato dai vangeli. Il poeta quasi si sostituisce agli evangelisti, lavora con il materiale delle narrazioni neotestamentarie e, con mano pura e fedele, tesse un testo che copre i quaranta giorni che precedono l'ascensione al Padre. Jean Grosjean si esalta nel dipingere "l'ora più bella di tutta la storia umana", il "tempo come sospeso nella sua intima ambiguità", la "fiduciosa incertezza" di coloro che vedono il Messia che serve loro il cibo. La comunione umana con un Dio che passeggia nei prati, tra i fiori, prima di andarsene... L'autore ci accompagna così in una vera e propria passeggiata sotto le stelle in compagnia di Gesù. Se vi siete mai chiesti quali siano stati i giorni del Messia tra la resurrezione e l'ascensione, questo libro vi immergerà in questa storia, sulle orme del Messia. Prefazione di José Tolentino Mendonça.
"La prima lettura mi procurò attrito. Credevo di leggere un riadattamento in prosa del Cantico ... Ritrovavo in yiddish i versi inarrivabili dell'antico ebraico, li ritrovavo sparsi in una narrazione ... Kacyzne aveva composto il midrash del Cantico. Midrash è commento trattato in forma di narrazione. Kacyzne ha uno spunto originale, come si addice alla forma commento del midrash. Ha per centro la temperatura corporea della giovane donna innamorata ... Al lettore che giunga trafelato in fine di racconto anticipo che ci sarà un sorriso. Con quello può rientrare nel presente, dopo la lettura a inseguimento di una ragazza e di un filo di perle" (dalla Prefazione di Erri De Luca). Più si rilegge il racconto, più ci si abbandona al suo ritmo che fa scivolare impercettibilmente la prosa nella musicalità del verso biblico, e più il testo si rivela come variante di una medesima storia: quella del legame tra Dio e il suo popolo, tra Dio e il singolo uomo. Postfazione di Guido Massino.
Frutto di un viaggio in Giappone, il volume raccoglie le impressioni, le immagini, i ricordi di quell'esperienza scegliendo la forma poetica, come una sorta di "haiku occidentali". Nella loro brevità questi poemi possono stimolare nel lettore un lento e penetrante pensiero, a partire dall'essenziale che l'autore sceglie di trasmettere. "È un libro fascinoso e perturbante. Ci porta lontano, tra i giunchi e i crisantemi del Giappone e insieme scava nella nostra interiorità, ci provoca con le sue domande, con i suoi rovesciamenti di prospettiva, ci incanta con la magia del verso, con la danza turbinosa dei punti di vista" (dalla Prefazione di Lina Bolzoni).